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Questo articolo è stato pubblicato il 10 ottobre 2011 alle ore 14:43.

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Finale di Coppa del Mondo tra Australia e Sud Africa a Wellington, Nuova Zelanda, il 9 ottobre 2011. (Epa)Finale di Coppa del Mondo tra Australia e Sud Africa a Wellington, Nuova Zelanda, il 9 ottobre 2011. (Epa)

L'Australia concede al Sudafrica il 56% del possesso della palla e il 76% della supremazia territoriale; in più, perde la bellezza di cinque rimesse laterali su proprio lancio e ha un mediano di apertura (Quade Cooper) in giornata nera. Nel rugby questi sono dati che normalmente condannano una squadra a una sconfitta certa.

E invece, al termine di una partita strana e sicuramente non bella, sono stati proprio gli australiani a imporsi ai campioni uscenti, andati più volte vicino alla meta senza mai riuscire a concretizzare. Vittoria di misura (11-9), anche con l'aiuto della fortuna. Ma bisogna rendere onore alla difesa dei Wallabies, che hanno realizzato addirittura 147 placcaggi e non hanno quasi mai perso la testa, e sottolineare i demeriti degli Springboks, che hanno pasticciato spesso con la palla in mano e sono stati nettamente inferiori nella battaglia sui punti d'incontro, perdendo un gran numero di palloni. Certo, a fare la partita è stato il Sudafrica, e da una squadra forte ed esperta come quella capitanata (molto probabilmente per l'ultima volta) da John Smit ci si poteva aspettare che da un momento all'altro questa mole di lavoro desse i suoi frutti. Ma non è andata così e perciò toccherà all'Australia del ct neozelandese Robbie Deans incontrare in semifinale gli All Blacks.

L'unica meta del pomeriggio è arrivata dopo una decina di minuti. Gli "Aussies" si sono affacciati per la prima volta nell'area dei 22 metri e hanno approfittato di un pasticcio degli avversari dopo una touche vinta. Sotto i pali la palla veniva rubata e fatta viaggiare da McCabe a Samo fino alla segnatura in sfondamento del capitano Horwill. O' Connor sbagliava la trasformazione ma non un successivo calcio piazzato intorno al quarto d'ora. Ed ecco la prima netta occasione per gli uomini del ct De Villiers, che sicuramente uscirà di scena: ma dopo una mischia in prossimità della linea di meta la palla veniva rubata dagli uomini in giallo. Uno spreco che, con alcune varianti, si ripeterà almeno altre quattro volte. Occasioni d'oro vanificate e, per quanto riguarda il primo tempo, solo un calcio di Morné Steyn per un parziale di 8-3.

Nella ripresa il Sudafrica ha continuato ad attaccare e, sia pure senza risultare mai brillante, è riuscito anche a portarsi in vantaggio. Al 15' era nuovamente Steyn a centrare i pali su un penalty, cinque minuti dopo il numero 10 metteva segno il drop del 9-8. L'Australia non sapeva cambiare il tema della partita e continuava a subire la superiorità degli avversari nella conquista dei palloni. In un modo o nell'altro, però, si salvava sempre. L'ultimo pericolo reale arrivava su un tentativo di drop di Lambie, sbagliato di poco. Poi, per un'irregolarità in touche segnalata dal guardalinee, O' Connor aveva sul sinistro l'occasione del controsorpasso e non la falliva.

Dopo l'Inghilterra, dunque, va fuori anche il Sudafrica, e per la prima volta entrambe le finaliste dell'edizione precedente della World Cup escono già nei quarti. Un piccolo scossone in uno sport che non cambia mai in modo sensibile le proprie gerarchie.

La partita
Australia-Sudafrica 11-9 (primo tempo 8-3). Per l'Australia: 1 meta (Horwill), 2 calci piazzati (O' Connor). Per il Sudafrica: 1 drop (M. Steyn), 2 calci piazzati (M. Steyn). Calci fermi: O' Connor 2 su 4; Steyn 2 su 4
Rugby World Cup
Risultati e calendario della fase a eliminazione diretta (ora italiana)
Quarti di finale: Ieri, Galles-Irlanda 22-10; Francia-Inghilterra 19-12;Oggi: Australia-Sudafrica 11-9; Nuova Zelanda-Argentina 33-10. Semifinali (ore 10); Sabato 15: Galles-Francia. Domenica 16: Australia-Nuova Zelanda.
Finale per il terzo posto: Venerdì 21, ore 9.30.
Finale per il primo posto: Domenica 23, ore 10.

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