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Questo articolo è stato pubblicato il 11 ottobre 2011 alle ore 17:10.

La Russa: ora Berlusconi chieda la fiducia
Il voto di oggi, ha commentato il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, è stato determinato da «assenze occasionali». E dalla bocciatura di un articolo di un provvedimento non può derivare la conseguenza che il governo non ha la maggioranza in Parlamento. «Deciderá il presidente del Consiglio, per me sarebbe corretto mettere subito un voto di fiducia per vedere se il governo c'è o non c'è». Altrimenti «le conseguenze politiche sarebbero inevitabili». E sulle assenze il coordinatore del Pdl minimizza: «Nessuna dietrologia, alcuni erano assenti perchè impegnati in attivitá istituzionali, altri sono arrivati trafelati, un attimo in ritardo, come Tremonti...».

Non ci sono precedenti: domani si riunisce la Giunta per il regolamento
Non ci sono precedenti, visto che è stato bocciato l'articolo 1 dell'assestamento di bilancio: si cerca una soluzione con il supporto della commissione Bilancio. «Una soluzione tecnica si trova, a meno che non intervengano considerazioni di altro tipo», ha detto il sottosegretario all'Economia, Alberto Giorgetti. Domani si riunisce la Giunta per il Regolamento della Camera.

Baretta: cade l'impianto della legge
«La bocciatura dell'articolo uno del rendiconti - ha detto il capogruppo del Pd nella commissione Bilancio della Camera, Pierpaolo Baretta - di fatto, fa decadere l'intero impianto della legge. Le votazioni dei singoli articoli successivi è pertanto compromessa. Inoltre, il rendiconto non è emendabile e la sua non approvazione blocca lo stesso assestamento provocando un'impasse nella gestione della pubblica amministrazione. Tutto ciò e l'assenza di precedenti regolamentari porta alla sola conclusione possibile: le dimissioni del governo».

Maggioranza contro Tremonti assente in aula
I deputati del Pdl in Transatlantico commentano con accenti inviperiti l'assenza al voto del ministro dell'Economia su due provvedimenti basilari per il suo dicastero e per la tenuta dell'esecutivo. Sul documento di economia e finanza, approvato con due soli voti di vantaggio, Tremonti non ha votato. Sul rendiconto di assestamento di bilancio, costato all'esecutivo una sonora sconfitta, il ministro risulta in missione. I deputati Pdl mostrano i tabulati e aggiungono: «così non si va avanti». Il deputato Pdl, Amedeo Laboccetta, non si trattiene: il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha avuto un «comportamento inaccettabile. È un irresponsabile. Era qui ed è entrato 30 secondi dopo la votazione».

Anche Bossi assente
Alla votazione non ha fatto in tempo a partecipare il leader della Lega Nord, Umberto Bossi, che stava rientrando in assemblea dal cortile di Montecitorio dove é stato intrattenuto da alcuni giornalisti. Subito dopo il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, hanno avuto un colloquio nella sala del governo a Montecitorio. La gravità dell'assenza di Bossi è stata subito sottolineata dalla sua portavoce che ha accusato i cronisti di aver trattenuto il ministro proprio mentre c'era un voto così importante.

Fini: voto con evidenti implicazioni politiche
Il voto con cui la Camera ha bocciato l'articolo 1 del rendiconto di bilancio, ha commentato il presidente della Camera, Gianfranco Fini, interrompendo la seduta, ha «evidenti implicazioni politiche». L'Aula della Camera è stata rinviata a domani mattina per riprendere l'esame del rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2010 e l'assestamento di bilancio per l'anno 2011. Fini ha annullato i suoi impegni a Milano di domani: dovrà presiedere la Giunta per il regolamento e la Capigruppo della Camera, convocate dopo la bocciatura del governo sull'assestamento di bilancio.

Bersani: senza assestamento il governo non c'è più
«Un governo bocciato sul consuntivo - ha sottolineato il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani - non può fare l'assestamento di bilancio e senza assestamento il governo non c'è più. Mi aspetto che Berlusconi ora si convinca ad andare al Quirinale». Bersani ha detto che l'opposizione oggi è stata «molto abili se guardate l'andamento delle votazioni. Loro hanno dei problemi e se Berlusconi è arrivato in Aula è perchè ha sottovalutato i suoi dimostrando di aver perso il polso della sua gente».

È la novantunesima volta che il governo viene battuto
«È la 91esima volta che il governo é stato battuto dall'inizio della legislatura - ha commentato il responsabile d'aula della Camera per il gruppo del Pd, Erminio Quartiani - e la presenza in aula del presidnete del consiglio, che ha cercato di andare in soccorso alla sua maggioranza, rende questa sconfitta di un altissimo significato politico. Ma anche nel merito non si può sottovalutare che con la bocciatura dell'articolo 1 del rendiconto generale dello stato vengono meno tutti i conti dell'amministrazione pubblica e delle sue aziende. In piena crisi economica, la maggioranza non riesce a difendere la propria politica economica».

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