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Questo articolo è stato pubblicato il 14 ottobre 2011 alle ore 17:51.

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Pur in mezzo a defezioni last minute e ad assenze giustificate, Silvio Berlusconi e i suoi hanno incassato la fiducia numero 51. E ora maggioranza e opposizione fanno i conti, a bocce ferme, di chi c'era e di chi ha dato forfait per capire come sia maturato quel 316 a 301 che segna il tabellone di Montecitorio. Ecco quindi una rapida carrellata di presenti e assenti all'ultimo voto della Camera.

Scajola si allinea. Due dei suoi si smarcano e lasciano il Pdl
Nella maggioranza si temeva soprattutto la possibile imboscata degli scajoliani (che contano su una trentina di parlamentari tra Camera e Senato). Alla fine l'ex ministro, pur ribadendo le sue critiche, ha votato sì alla fiducia, mentre sono mancati all'appuntamento due dei suoi fedelissimi: Giustina Destro e Fabio Gava. Che, stando all'ultimo bollettino di Montecitorio, sono già in viaggio verso i lidi del Gruppo Misto. Da dove arriva il "no" al Governo, peraltro ampiamente annunciato, anche di Santo Versace, pidiellino pentito da pochissimo tempo e fratello del compianto stilista Gianni.

La sorpresa last minute si chiama Sardelli
Assenti giustificati Alfonso Papa (detenuto a Poggioreale) e Pietro Franzoso, in ospedale dopo un grave incidente, prevista poi la defezione dell'ex ministro Calogero Mannino, l'altra grossa sorpresa al pallottolliere della maggioranza la riserva l'ex capogruppo dei Responsabili, Luciano Sardelli. Inseguito dai suoi colleghi di maggioranza fino all'ultimo minuto utile - e perfino il premier prova a dissuaderlo - Sardelli non si lascia convincere. E quando Silvano Moffa, che guida ora la pattuglia di Popolo e Territorio, gli si scaglia contro dopo il voto («per me è fuori dal gruppo»), lui per tutta risposta saluta i colleghi e si prepara a migrare nel Misto.

La mossa dei radicali in zona Cesarinie la Bindi s'infuria
Niente sussulti nell'opposizione alla prova del voto. Scontato il forfait del re degli assenteisti in aula, Antonio Gaglione, mancano all'appello, ma era ampiamente nel conto, sia l'ex ministro Mirko Tremaglia che Antonio Buonfiglio, da tempo smarcatosi dai finiani. E non ci sono nemmeno Carmelo Lo Monte dell'Mpa e la radicale Elisabetta Zamparutti. Ma la sua defezione non fa notizia e non indispettisce il centro-sinistra. Che si adira, invece, e anche parecchio, per l'ennesimo smarcamento della pattuglia radicale: in aula durante la prima chiama, i cinque deputati vanificano gli sforzi dell'opposizione di ostacolare il raggiungimento del quorum e si guadagnano gli strali dei colleghi del centro-sinistra. Con Rosy Bindi, la più adirata, che si lascia andare a una durissima reprimenda. «Gli stronzi sono sempre stronzi».

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