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Questo articolo è stato pubblicato il 16 ottobre 2011 alle ore 15:38.

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Per ora la storia si ripete. Le stesse quattro semifinaliste della prima edizione dei Mondiali, nel 1987, e adesso anche le stesse finaliste, nello stesso stadio, l'Eden Park di Auckland: alla Francia, che ieri ha battuto il Galles senza brillare, si sono aggiunti i padroni di casa, gli All Blacks. Loro sì che hanno brillato, superando l'Australia in maniera ancora più netta di quanto dice il risultato finale: 20-6.

Se qualcuno temeva che la pressione psicologica giocasse brutti scherzi alla Nuova Zelanda - e in particolare al mediano d'apertura Aaron Cruden, da fuori rosa a titolare a torneo già in corso, dopo gli infortuni di Carter e Slade - si è dovuto ricredere. Squadra convinta e concentrata per 80 minuti, in grado di togliere il respiro agli avversari, tenendo l'iniziativa e dominando sui punti d'incontro, dove il mastino australiano David Pocock (migliore in campo sette giorni prima nell'eroica resistenza sportiva opposta al Sudafrica) è stato più volte penalizzato dall'arbitro. Iniziativa quasi sempre in mano agli All Blacks, che avrebbero anche potuto conquistare un margine maggiore se Piri Weepu, calciatore designato dopo il forfait di Carter, avesse saputo ripetere la prova offerta nei quarti con l'Argentina. Stavolta, invece, il piede era meno ispirato e, su otto tentativi di centrare i pali, solo quattro sono andati a segno. L'alto numero di punizioni conquistate dalla squadra capitanata da Richie McCaw è comunque il segnale di una superiorità mai messa realmente in discussione.

Neozelandesi sempre in vantaggio, a partire dall'unica meta del match, arrivata al sesto minuto di gioco. Azione al largo, break notevole dell'estremo Israel Dagg cui riesce anche uno straordinario "riciclo" della palla appena prima di essere trascinato fuori dal campo: il servizio per Ma'a Nonu è perfetto e il centro deve solo portare l'ovale oltre la linea di meta.

Dopo un penalty di Weepu e uno di James O'Connor (l'unico della partita per gli australiani), la sfida si è spostata sul piano dei drop: anche qui uno a testa, di Cruden e di Quade Cooper, che con una prestazione deficitaria ha portato a termine un Mondiale assai deludente. Weepu chiude il primo tempo infilando un altro piazzato, e tutto sommato il parziale di 14-6 non condanna l'Australia. Che infatti prova a reagire nella prima parte della ripresa, quando - contrariamente al primo tempo - riesce a rimanere più a lungo in attacco.

I Wallabies, però, si sfiancano senza ottenere punti. Gli All Blacks ne segnano sei, sempre con Weepu: a inizio ripresa e a quattro minuti dalla fine, quando gli avanti conquistano una punizione in mischia chiusa, dimostrandosi una volta di più superiori, e possono cominciare a festeggiare quella che è la prima vittoria sull'Australia in Coppa del mondo. I successi nei due incontri precedenti, in semifinale nel 1991 e nel 2003, erano finiti sull'altra sponda del mare di Tasman. Intanto, continua a funzionare la legge dell'Eden Park, dove i tutti neri non perdono una partita dal 1994. Quattro milioni e mezzo di neozelandesi incrociano le dita e pregano perché l'imbattibilità duri ancora per tutta la prossima settimana.

LA PARTITA
Nuova Zelanda-Australia 20-6 (primo tempo 14-6). Per la Francia: 1 meta (Nonu), 1 drop (Cruden), 4 calci piazzati (Weepu). Per l'Australia: 1 drop (Q. Cooper), 1 calcio piazzato (O' Connor). Cartellino giallo per S. B. Williams (Nuova Zelanda). Calci fermi: Weepu 4 su 8, Cruden 0 su 1; O' Connor 1 su 1

RUGBY WORLD CUP
Risultati e calendario della fase a eliminazione diretta (ora italiana)
Quarti di finale
Galles-Irlanda 22-10; Francia-Inghilterra 19-12; Australia-Sudafrica 11-9; Nuova Zelanda-Argentina 33-10
Semifinali
Francia-Galles 9-8; Nuova Zelanda-Australia 20-6
Finale per il terzo posto
Galles-Australia (venerdì 21, ore 9.30)
Finale per il primo posto
Francia-Nuova Zelanda (domenica 23, ore 10)

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