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Questo articolo è stato pubblicato il 18 ottobre 2011 alle ore 07:44.

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Arresto «differito», cioè non in flagranza di reato. Ripristino di alcune norme della legge Reale, varata nel 1975 per combattere il terrorismo durante gli anni di piombo. Ipotesi di nuovo reati per mettere con le spalle al muro, sul piano giudiziario, gli anarco-insurrezionalisti: i gruppi eversivi considerati gli autori principali delle violenze a Roma di sabato scorso.

Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, deve dare una risposta politica alle devastazioni di Roma di sabato scorso: immagini che hanno fatto il giro del mondo. Oggi riferirà in Senato e oltre al resoconto di sabato annuncerà nuove misure. In mattinata il ministro avrà una riunione con i vertici di Polizia e Carabinieri e i responsabili dell'ordine pubblico a Roma. Il segnale, però, il responsabile dell'Interno l'ha già mandato: ha raccolto la proposta del leader dell'Italia dei Valori. «Sono d'accordo con l'onorevole Antonio Di Pietro, che ha detto che servono nuove norme per prevenire, una legge Reale Bis: esattamente quello che voglio dire domani» ha spiegato ieri Maroni.

Il lavoro dei tecnici in queste ore ha previsto l'arresto differito, possibile dopo 48 ore dal reato, nel caso in cui i filmati lo dimostrino. Una norma mutuata da quelle per la sicurezza negli stadi, come il Daspo (divieto di partecipare alle manifestazioni sportive) che potrebbe essere applicata anche ai cortei. Si immagina anche il divieto per i manifestanti di portare con sè i caschi, non solo di indossarli. Sono allo studio, poi, nuove figure di delitti.

Si potrebbero inasprire le sanzioni - lievi, per ora - che il questore può decidere in caso di manifestazione non autorizzata. Si lavora inoltre a una nuova forma di reato legata all'anarco-insurrezionalismo. L'idea è di immaginare non tanto una modifica dell'associazione sovversiva, molto difficile da ricondurre all'anarco insurrezionalismo caratterizzato, per definizione, dallo «spontaneismo».

La strada, invece, è ipotizzare un'associazione per delinquere finalizzata a un certo tipo di reato. Come quello - è il caso degli episodi di sabato scorso - di devastazione. Potrebbero essere formulate anche norme che darebbero più poteri alle forze dell'ordine nell'attività di controllo e prevenzione. Il ripristino del «fermo preventivo», di cui si è parlato, sembra invece una prospettiva improbabile.

Si parla, infine, della possibilità per la polizia e i carabinieri di controllare e perquisire sul posto le persone durante le manifestazioni a rischio. Resta poi il capitolo di nuove regole per le manifestazioni. Un pallino del sindaco di Roma, Gianni Alemanno: ieri ne ha parlato con Maroni. Alemanno ha già disposto, in qualità di commissario alla mobilità della capitale, il divieto delle manifestazioni nel centro storico per un mese. Ha trovato subito la protesta del segretario generale della Cgil, Susanna Camusso.

Alemanno ha deciso che nella prima circoscrizione della capitale «saranno possibili solo manifestazioni stanziali (come i sit-in, n.d.r.)» in aree precise: «Piazza Bocca della Verità, piazza Santi Apostoli, piazza della Repubblica, Circo Massimo, piazza Farnese, piazza San Giovanni, piazza del Popolo e le sedi istituzionali secondo le prescrizioni della Questura di Roma».
Così anche la manifestazione della Fiom, prevista per venerdì' prossimo, non potrà più essere una sfilata per le strade di Roma.

marco.ludovico@ilsole24ore.com

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