Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 19 ottobre 2011 alle ore 07:40.

My24

Roberto Maroni non usa giri di parole: c'è il rischio di «un autunno caldo». Il ministro dell'Interno riferisce al Senato sugli scontri di sabato scorso a Roma e annuncia nuove norme contro le proteste violente. Perché c'è ormai, dice, un «terrorismo urbano». Progettato da «tremila delinquenti incappucciati» pronti a ripetere «l'incidente di Genova» del G8 del 2001.

Dopo averle evocate lunedì, Maroni precisa che non servono leggi speciali come quella Reale e ci vogliono, invece, norme nuove. Il ministro della Giustizia, Francesco Nitto Palma, che ieri ha raggiunto il collega dell'Interno a palazzo Madama, ricorda che «siamo usciti dal terrorismo senza leggi speciali e riusciremo nello stesso identico modo ad arginare l'area del dissenso». Innovazioni normative, insomma, «si faranno sempre comunque con grande attenzione ai diritti dei cittadini e alle libertà costituzionalmente garantite». Sulla stessa linea Maroni.
Il Viminale punta al daspo (divieto di manifestare alle manifestazioni sportive) e l'arresto in flagranza differita (dopo massimo 48 ore, in base ai filmati delle forze dell'ordine) estesi, dunque, dagli stadi alle manifestazioni.

Più altre norme da discutere: come il fermo di polizia e l'arresto obbligatorio per bloccare chi in prossimità di manifestazioni viene trovato in possesso di kit di guerriglia urbana; un nuovo reato associativo per chi esercita violenza organizzata nelle manifestazioni; aggravanti speciali per reati comuni, commessi in quelle occasione; maggiori tutele per le forze dell'ordine. Si studia anche una forma di garanzia economica che gli organizzatori dovrebbero offrire come somma per risarcire i possibili danni dei cortei. Il responsabile del Viminale riepiloga ma fa anche un'analisi approfondita della manifestazione di sabato. «Le informazioni sul movimento dei violenti c'erano tutte, ma le norme di legge attuali non consentono di procedere a fermi e arresti di chi è solo sospettato di volere partecipare a violenze di piazza».

E fa un esempio: «Poche ore prima dell'inizio (della manifestazione, ndr) i carabinieri hanno fermato quattro persone dell'area anarchica dirette a Roma in auto mentre trasportavano caschi, mazzetta, fionda, piede di porco. I quattro sono stati denunciati ma rilasciati perché non potevano essere trattenuti». Il ministro ha riconosciuto «l'impegno e la dedizione» delle forze dell'ordine: solo grazie a loro, ha detto, «si è impedito che ci scappasse il morto». E ha ringraziato prefetto e questore della capitale. Poi ha sottolineato: «C'era l'intenzione di assaltare le sedi istituzionali della Repubblica, in primo luogo Camera e Senato».

Ci sono sigle più in vista nelle azioni eversive. «La nuova emergenza di ordine pubblico manifestata sabato ha la sua principale fonte nell'area anarchica, largamente diffusa in Italia». Tra i violenti «c'erano i romani del centro sociale Acrobax e i Ras (Red anarchist skinheads), i Fedayn della Roma, poi disoccupati organizzati napoletani». Si aggiungono «le componenti che si rifanno all'area marxista-leninista, come Gramigna di Padova, Askatasuna di Torino, i Carc, i Corsari di Milano». «Nel complesso - ha messo in evidenza - i danni sono stati pari a circa 5 milioni di euro». Ora si punta l'attenzione sul corteo No Tav di sabato dove «uno dei leader, Alberto Perino, ha detto che succederà qualcosa di brutto». In questo scenario pieno di rischi e incognite c'è tuttavia almeno un dato positivo. «Ho chiesto e ottenuto dal ministero dell'Economia uno stanziamento straordinario di 60 milioni di euro entro il 2011 per le spese che il ministero dell'Interno dovrà affrontare per la gestione dell'ordine pubblico».

Già nel Consiglio dei ministri di venerdì, ha sottolineato Maroni, «ho chiesto al presidente del Consiglio e ai colleghi ministri di azzerare i tagli previsti dalla manovra economica per il ministero dell'Interno per i prossimi anni, pur condividendo l'obiettivo perseguito dal Governo di raggiungere il pareggio di bilancio entro il 2013. Un primo significativo risultato è stato ottenuto con la decisione di ridurre il taglio di risorse per il 2012 di 250 milioni di euro».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi