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Questo articolo è stato pubblicato il 22 ottobre 2011 alle ore 12:00.

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Pompei, crolla un muro romano (Ansa)Pompei, crolla un muro romano (Ansa)

Nuovo crollo a Pompei, dove ha ceduto una parte del muro romano di cinta esterno situato in una parte a nord degli scavi, nella zona di Porta di Nola. Al momento non è chiara la gravità del crollo, che comunque riguarda una parte del muro di cinta, non affrescata dunque, del muro di epoca romana.

Secondo quanto si è appreso il crollo si è verificato nella serata di ieri. I danni riguardano una porzione di un metro e 50 in altezza per 3 metri di lunghezza di un muro romano di contenimento lungo complessivamente 5 metri; a terra tre metri cubi di macerie franate, probabilmente per le infiltrazioni di acqua piovana, che in generale costituiscono il problema dei terrapieni nell'area nord degli scavi. Al sopralluogo di questa mattina partecipa anche il procuratore di Torre Annunziata, Diego Marmo. I carabinieri già ieri sera avevano sequestrato le macerie. Sui crolli del sito pompeiano, ma anche sulla gestione dello stesso negli ultimi anni, la procura di Torre Annunziata ha da tempo aperto un'inchiesta.

A inizio ottobre l'allarme di Villari
L'allarme per il rischio di nuovi crolli a Pompei, con il maltempo incombente, era stato lanciato a inizio ottobre proprio dal sottosegretario ai Beni Culturali, con delega su Pompei, Riccardo Villari: «È necessario mettere subito in sicurezza il sito di Pompei , anche per l'imminente arrivo delle piogge», affermava Villari, il 7 ottobre a Pompei per la presentazione dei lavori di restauro effettuati sull'antica conceria romana, aggiungendo che «finchè non sará fatto il timore di nuovi crolli c'è e bisogna agire con cautela».

Orlando (Idv), ministro riferisca in Parlamento
«Questo governo incapace sta mandando a pezzi l`Italia. Con la sua politica scellerata non ha compromesso solo l`economia del Paese e la nostra credibilità all`estero, ma sta mandando in rovina anche il patrimonio storico e culturale. Per questo, l`Italia dei Valori ha deciso di presentare un`interrogazione sull`ennesimo e inaccettabile crollo avvenuto a Pompei». Così in una nota il portavoce dell`IdV, Leoluca Orlando. «In un altro Paese, il ministro dei Beni e delle Attività Culturali, Galan, si sarebbe già dimesso. Dopo il fallimento del suo predecessore, anche Galan ha dimostrato di non essere in grado di ricoprire il suo ruolo. Prima che avvenga un altro disastro - conclude - chiediamo che il ministro venga in Parlamento a riferire su quanto accaduto».

Il crollo reso noto oggi getta un'ombra sulla visita che martedì prossimo compirá il Commissario europeo per le politiche regionali Johannes Hahn, una visita da cui dipenderebbe il finanziamento di 105 milioni di euro per continuare i lavori nel sito archeologico. Attualmente sono 39 i progetti di restauro iniziati, a questi se ne aggiungerebbero numerosi e più diffusi nell'area che si sviluppa in 60 ettari con circa 1.500 domus .

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