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Questo articolo è stato pubblicato il 23 ottobre 2011 alle ore 15:21.

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BRUXELLES – Il consiglio europeo ha deciso di studiare eventuali modifiche ai trattati. Proposte verranno fatte da Herman van Rompuy. Nel frattempo, l'attuale presidente dei 27 diventerà anche il presidente del consesso che riunisce i soli paesi della zona euro. La scelta, scaturita dal vertice di oggi, rafforza l'assetto istituzionale dell'unione monetaria, ma sancisce anche un controverso divario tra zona euro e Unione Europea.
Si legge nel comunicato finale: "Il presidente del vertice Euro sarà designato dai capi di stato e di governo della zona euro nello stesso momento in cui il consiglio europeo elegge il suo presidente e per la stessa durata del mandato" (due anni e mezzo). "Fino alla prossima elezione l'attuale presidente del consiglio europeo (il cui mandato scade nel maggio 2012, ndr) presiederà anche le riunioni del vertice della zona euro".
Finora, i paesi dell'Unione avevano voluto evitare una spaccatura tra le due entità. La stessa riunione dell'Eurogruppo, che raggruppa circa una volta al mese i ministri delle finanze della zona euro, è considerata informale, a differenza dell'Ecofin a 27. La crisi ha cambiato le cose, se è vero che nel 2008 si è tenuta a Parigi la prima riunione dei capi di governo dell'unione monetaria, replicata poi ancora una volta oggi.
La scelta di formalizzare questo consesso, nominandone il 63enne van Rompuy alla presidenza, è politicamente significativa. Evidentemente, la zona euro sta evolvendo. La crisi comporta una maggiore integrazione tra i paesi membri dell'unione monetaria e quindi interessi divergenti rispetto ai dieci paesi che non hanno la moneta comune. Il fenomeno provoca reazioni contrastanti.

La nascita formale di un consiglio europeo dell'unione monetaria si traduce per i paesi extra-zona euro in una perdita di influenza, in un momento peraltro in cui il Regno Unito o la Svezia sono preoccupatissimi dalla crisi debitoria e temono di subirne drammatici contraccolpi. Dal canto loro, Polonia e Ungheria soffrono di non partecipare alle deliberazioni di un consesso nel quale vorrebbero entrare nei prossimi anni.

Per tentare di rassicurare i partner europei più nervosi e indispettiti Van Rompuy è chiamato a presiedere i due consigli e a fare da tramite, insieme alla Commissione. Basterà? I commentatori già affermano che è nato Mr Euro, dimenticando che è il il terzo di una serie: in passato il titolo è stato affibbiato anche al presidente della Banca centrale europea Jean-Claude Trichet e al presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker.
Oggi il consiglio europeo ha anche deciso di studiare eventuali modifiche dei trattati per facilitare un rafforzamento dell'integrazione tra i paesi della zona euro, soprattutto nel campo della politica economica. Tenuto conto che qualsiasi cambiamento deve essere deciso a 27, Van Rompuy metterà a punto alcune ipotesi che presenterà ai capi di stato e di governo dell'intera Unione in dicembre.
La modifica del trattato è un'arma a doppio taglio: oltre alle difficoltà di ratifica potrebbe essere un modo per la Gran Bretagna di recuperare poteri che negli anni sono andati a Bruxelles. Infine, il consiglio a 27 ha anche accettato l'idea della Commissione di dare maggiori poteri al commissario agli affari economici e monetari nel monitoraggio dei conti pubblici. Il portafoglio oggi è in mano al finlandese Olli Rehn.

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