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Questo articolo è stato pubblicato il 24 ottobre 2011 alle ore 06:36.

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Come si dice Pmi in finlandese? Il Governo di Helsinki lo sa bene. Lo dimostra la pagella sull'attuazione dello Small Business Act, la Magna Carta delle piccole e medie imprese compilata dalla Commissione Ue. La Finlandia svetta tra i 27 Paesi europei, prima della classe per dinamismo e attenzione politica ai "piccoli".

Bruxelles non risparmia gli elogi: «È il Paese con il miglior profilo» e punto di riferimento per gli incentivi alle imprese e l'accesso al credito. Al polo opposto, oltre ai soliti noti Grecia e Portogallo, non arrivano alla sufficienza Ungheria, Bulgaria e Romania. Mentre l'ok del Senato italiano allo statuto delle imprese è una buona prova scritta che non basta però ad alzare la media del sei e mezzo.

Il via libera del Senato allo Statuto delle imprese è buona prova scritta, che da sola però non basta a risollevare il quadrimestre. Il maestro in questione ha il volto del vicepresidente della Commissione Ue con delega all'industria, Antonio Tajani, che traccia il bilancio dell'attuazione dello Small Business Act (la comunicazione europea che punta a creare un contesto favorevole per i "piccoli") nei 27 Paesi della Ue. «In Italia l'ok di Palazzo Madama allo Statuto – dice – è un passo avanti importante, ma ora vanno messi in pratica i principi in esso contenuti. Fino ad allora il nostro giudizio non cambia: l'Italia merita un sei e mezzo, perché ha molte potenzialità ma deve impegnarsi di più su alcuni fronti».

In cima alle priorità, Tajani cita la direttiva sul ritardo dei pagamenti, «nota dolente» che Bruxelles vuole vedere recepita «al più presto, entro l'inizio del 2012». Un invito che Roma, insieme alle altre capitali, riceverà questa settimana sotto forma di una lettera a firma del vicepresidente. Per l'Italia, però, i compiti a casa non finiscono qui. Occorre «fare di più» sul fronte dell'internazionalizzazione delle Pmi, ridurre il fardello burocratico e dare una decisa sforbiciata ai tempi delle giustizia civile.

Ben lontana dai grattacapi italiani è la Finlandia, prima assoluta della classe, seguita da Olanda, Austria e Germania. Il gruppo di coda, oltre agli ormai soliti noti Grecia e Portogallo, comprende anche Ungheria e Bulgaria. La pagella è un cocktail di 62 indicatori su nove dei dieci capitoli dello Small Business Act (quello relativo all'ambiente è incompleto). Sulla Finlandia l'esecutivo Ue non risparmia gli elogi: «È il Paese con il miglior profilo, fa meglio di tutti in sette aree, mentre è nella media nel capitolo del mercato interno e internazionalizzazione».

Tra i numerosi fiori all'occhiello la Commissione Ue cita l'agenzia per l'export Finnvera che prevede un sostegno finanziario per il passaggio generazionale o il provvedimento sul reverse charge nel settore edilizio che punta a ridurre il fenomeno dell'evasione fiscale. Bilancio positivo anche per l'Austria, che ha intrapreso azioni in tutte le aree dello Sba ed è «uno dei Paesi più avanzati per i servizi telematici alle imprese».

Non delude neppure questa volta la Germania, che mostra risultati al di sopra della media Ue soprattutto nelle iniziative per consentire una seconda chance agli imprenditori che hanno dovuto chiudere la loro azienda, nei settori di innovazione, internazionalizzazione e amministrazione responsabile. Meno bene la Francia, penalizzata soprattutto per gli indicatori non abbastanza aggiornati. Arrancano Romania, Bulgaria e Ungheria. A Budapest, ad esempio, la Ue punta il dito sulla riforma a metà che ha riguardato la fatturazione elettronica e lo sportello unico per le Pmi. Passi avanti sulla carta, ma manca ancora un'infrastruttura adeguata per la loro attuazione. Mentre la Spagna raggiunge la sufficienza, ma «ha margini di miglioramento».
Bruxelles invita dunque i Paesi meno virtuosi a recuperare il tempo perduto, perché «dal rilancio delle Pmi, spina dorsale dell'economia dei Ventisette, passa la via della ripresa».

Il voto della Ue ai Paesi
BUONE PRATICHE
Con l'introduzione della Scia e della Dia ha raggiunto l'obiettivo dell'impresa in un giorno a un costo inferiore ai 100 euro
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BAD PRACTICE
Tempi troppo lunghi per chiudere un'impresa (in media 3 anni e 3 mesi contro 2 nella Ue)
BUONE PRATICHE
Da quest'anno l'agenzia per l'export Finnvera prevede un sostegno finanziario per il passaggio generazionale nelle Pmi
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"Own boss" è un servizio di consulenza, microcredito e formazione per le start-up
BAD PRACTICE
Le Pmi sono poco propense a innovare, solo il 5% delle vendite è online (13% la media Ue)

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