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Questo articolo è stato pubblicato il 27 ottobre 2011 alle ore 10:45.

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Accordo Ue al taglio del 50% dei bond greci. Nella foto il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker (a sinistra) saluta il presidente della Commissione Ue, il portoghese José Manuel Barroso, all'eurosummit di Bruxelles (LaPresse)Accordo Ue al taglio del 50% dei bond greci. Nella foto il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker (a sinistra) saluta il presidente della Commissione Ue, il portoghese José Manuel Barroso, all'eurosummit di Bruxelles (LaPresse)

BRUXELLES - I leader europei alle 4 di mattina di oggi hanno convinto gli obbligazionisti privati (banche e assicurazioni) a accollarsi il 50 per cento di perdite sul valore facciale del debito greco (pari a 257 miliardi di euro), incrementando nel contempo la potenza di fuoco (il famoso bazooka) del fondo salva stati EFSF a mille miliardi di euro, moltiplicando per quattro i 250 miliardi rimasti dai 440 miliardi di dotazione iniziale dopo gli impegni già presi per Grecia, Irlanda e Portogallo. Gli stati membri parteciperanno con 30 miliardi di euro al coinvogimento dei privati nell'haircuts dei bond greci (PSI).

Dopo dieci ore di braccio di ferro e dopo un secondo vertice in quattro giorni, i 27 prima e 17 dopo, capi di stato e di governo Ue hanno tracciato la via d'uscita dal pantano del debito sovrano ellenico, anche se mancano ancora dei dettagli chiave di tutta l'imponente operazione.

I negoziati con l'IIF di Charles Dallara, l'associazione delle maggiori banche del mondo, dopo uno stop a mezzanotte, alla fine hanno portato al taglio del 50% dei bond greci che porterà nel 2020 il debito greco al 120 del Pil. Una posizione più accettabile e che potrebbe consentire ad Atene di ritornare sul mercato. In più vengono dati 100 miliardi di euro di nuovi aiuti ad Atene, così da evitare il contagio nella zona euro. Atene potrà utilizzare i fondi anche per ricapitalizzare le banche greche che dopo l'haircut "volontario" dovranno vedersela con una mancanza di capitale. Gli istituti greci posseggono circa 40 miliardi di euro di bond ellenici.
«L'attenzione del mondo era su questi temi», ha detto il cancelliere tedesco Angela Merkel alle 4:15 di oggi - e i leader europei hanno convinto gli obbligazionisti a prendersi il 50 per cento di haircut sul debito greco e hanno incrementato la potenza di fuoco del fondo di salvataggio a mille miliardi di euro in risposta alla crisi finanziaria». «Noi europei abbiamo dimostrato questa notte di aver trovato un accordo», ha concluso la Merkel.

Le misure includono un ruolo più importante per il Fondo monetario internazionale di Christine Lagarde, un impegno dall'Italia a fare di più per ridurre il suo debito e un segnale da parte dei leader europei che la Banca centrale, «nel rispetto delle sua più totale autonomia», ha specificato Nicolas Sarkozy, il president francese, «manterrà acquisti di obbligazioni sul mercato secondario».

I leader Ue hanno messo in campo due modi di utilizare l'EFSF, che è stato varato l'anno scorso per proteggere i piccoli paesi come Grecia, Irlanda e Portogallo e che ora deve sostenere anche la ricapitalizzzione delle banche al 9% del core tier 1 e in futuro l'acquisto di bond sul secondario al posto della Bce.
Il presidente del Consiglio dell'Unione europea Herman Van Rompuy ha detto a Bruxelels sempre alle 4:15 che «l'effetto leva potrebbe moltiplicare la potenza del fondo di un fattore di quattro a cinque volte». «Noi europei abbiamo dimostrato oggi di aver raggiunto le conclusioni necessarie contro la crisi». Ora spetterà ai mercati verificarne la bontà.

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