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Questo articolo è stato pubblicato il 03 novembre 2011 alle ore 10:19.

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Giorgio Stracquadanio (Ansa)Giorgio Stracquadanio (Ansa)

«La base di consenso parlamentare dell'attuale esecutivo è del tutto inadeguata a realizzare la difficile agenda di impegni sottoscritti di fronte alle istituzioni sovranazionali europee, al Parlamento e al popolo italiano». Per questo, serve «una nuova fase politica e un nuovo governo che abbia, da qui alla fine della legislatura, il compito di realizzarla».

Il punto di Stefano Folli / La maggioranza? Ora ne serve una per l'Europa

I profili dei sei scontenti

Roberto Antonione
Isabella Bertolini
Giustina Destro
Giorgio Stracquadanio
Fabio Gava
Giancarlo Pittelli

È quanto chiedono - in una giornata che ha visto il passaggio di due parlamentari Pdl all'Udc e di tre deputati di Popolo e territorio (ex responsabili di Scilipoti) al gruppo Misto - sei parlamentari del Pdl, i cosiddetti «scontentì», che si dicono «solo in questo caso» disposti a sostenere il premier, in una lettera indirizzata al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi apparsa oggi integralmente sul Corriere della Sera. Il documento è stato finora firmato da Giustina Destro, Roberto Antonione, Isabella Bertolini, Giancarlo Pittelli, Fabio Gava e Giorgio Stracquadanio. Ampi stralci della lettera appaiono anche su Repubblica, oltre che nel punto di Stefano Folli sul Sole 24 Ore.

«Le chiediamo di assumere una iniziativa adeguata alla situazione - è l'appello al premier contenuto nella lettera -. Sia promotore di una nuova fase politica e di un nuovo governo che abbia il compito, da qui alla fine della legislatura, di realizzare l'agenda degli impegni sottoscritta con i partner europei e con essa le indicazioni venute all'Italia dalla Bce da lei opportunamente interpellata la scorsa estate. Siamo convinti che, così facendo, potrà rispettare il mandato elettorale, gli impegni assunti con l'Europa e portare l'Italia fuori dalla crisi del debito».

«Lei - spiega il documento -, come ciascuno di noi nel nostro compito quotidiano, è consapevole del fatto che la base di consenso parlamentare dell'attuale esecutivo è del tutto inadeguata a realizzare la difficile agenda di impegni sottoscritti di fronte alle istituzioni sovranazionali europee. Lei, come ciascuno di noi, è consapevole del fatto che l'attuale esecutivo è inadeguato al difficile compito anche a ragione delle insanabili divisioni strategiche che lo attraversano». «Come in altri momenti decisivi della storia politica - continua il documento -, lei ha l'occasione di agire da uomo di stato quale noi siamo convinti che lei sia. Agisca subito, nelle prossime ore. Unisca il Paese in un impegno straordinario all'altezza dei problemi. In quel caso, e solo in quel caso, noi la sosterremo con la determinazione e l'abnegazione di sempre».

Le dichiarazioni di Stracquadanio
«La lettera parla chiaro, è tutto indicato lì. Ora attendiamo una risposta politica dal presidente Berlusconi». Giorgio Stracquadanio esce da via dell'Umiltà, assieme a Fabio Gava. L'esponente pidiellino considerato tra i berlusconiani della prima ora conferma di aver firmato la lettera dei 'dissidenti' promossa da Roberto Antonione e messa punto ieri in un lungo incontro all'hotel Hassler.

Gava, che con Giustina Destro aveva votato no alla fiducia del governo Berlusconi due settimane fa, spiega: «La lettera? Il testo è pubblicato sul 'Corriere della sera'. Abbiamo firmato in sei: io, Antonione, Pittelli, Destro, Straquadanio e Bertolini».

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