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Questo articolo è stato pubblicato il 03 novembre 2011 alle ore 17:36.

È legge lo Statuto delle imprese. Con il via libera definitivo della Camera è arrivata una legge che punta a tutelare la libertà di impresa e a snellire una serie di procedure burocratiche per le piccole e medie imprese. Il provvedimento attua anche lo Small Business Act, la Carta europea dei diritti per le piccole e medie imprese. Il via libera è giunto all'unanimità, senza modifiche rispetto al testo arrivato dal Senato. Il provvedimento aveva già avuto il via libera di Montecitorio il 15 marzo scorso e poi del Senato il 20 ottobre.
Romani: primo atto della lettera Ue
«Questo - ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani - è il primo provvedimento della lettera alla Ue approvato. Tra i primi impegni europei si parla anche di questa legge cui assolviamo fino in fondo con un impegno largamente condiviso». Per Romani sarebbe opportuno che «molti provvedimenti, in un momento di crisi come questo, fossero approvati nello stesso modo con una larga condivisione».
Lulli: Romani non sa di che parla
«È senza limiti la sfacciataggine del ministro Romani - ha commentato Andrea Lulli, capogruppo Pd in commissione Attività produttive della Camera - quando dice che l'approvazione dello Statuto delle imprese è il primo provvedimento con cui viene data attuazione ai contenuti della lettera del governo all'Unione europea. Tali affermazioni dimostrano il totale disinteresse con cui Romani abbia seguito l'iter di questa legge, iniziato quando lui non era ancora ministro. Lo Statuto delle imprese pone piuttosto rimedio alle inadempienze del governo Berlusconi-Bossi-Scilipoti nei confronti delle imprese e dimostra che il Parlamento, se non è bloccato dai voti di fiducia o dalle leggi ad personam, è in grado di dare risposte agli imprenditori lasciati soli nell'affrontare la crisi».
Lulli: segnale importante per la crisi
«Abbiamo votato con convinzione a favore dell'approvazione dello Statuto delle imprese dopo un iter durante il quale c'é stata una sostanziale condivisione dei contenuti da parte dei gruppi parlamentari», ha sottolineato Andrea Lulli, capogruppo Pd in commissione Attività produttive della Camera. «L'approvazione del Ddl con lo Statuto dimostra l'attenzione del Parlamento per i problemi delle piccole e medie imprese e degli artigiani, che stanno affrontando in prima persona le grandi difficoltà dovute alla crisi». Lulli auspica che «quello di stamani non rimanga un episodio isolato».
Saglia, il provvedimento stimola la crescita
«Con lo Statuto delle imprese - ha detto Stefano Saglia, sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico - creiamo i presupposti per stimolare la crescita. In linea con la direttiva europea introduciamo più certezza nei tempi di pagamento alle imprese dalla pubblica amministrazione e sanzioni per chi paga in ritardo. Inoltre, siamo il primo Paese a far diventare norma il contenuto dello Small Business Act europeo».
Boccia (Confindustria): principi positivi per il mondo produttivo
«Lo Statuto delle Imprese approvato oggi, in attuazione dello Small Business Act, contiene principi positivi per il mondo produttivo. ha commentato Vincenzo Boccia, presidente Piccola Industria Confindustria. «Piccola Industria auspica ora che l'approvazione dello Statuto possa fare da volano per l'attuazione di misure che sostengano effettivamente la crescita delle imprese e del paese in un momento di grande difficoltà».
Raisi: è una rivoluzione
L'approvazione della legge sullo Statuto delle imprese é «una rivoluzione». La definizione é di Enzo Raisi, capogruppo di Fli in commissione Attività produttive della Camera. «Si tratta - sottolinea Raisi, relatore del Ddl - di un provvedimento che sancisce definitivamente i diritti delle imprese nel nostro Paese».
Il contenuto della legge
La legge definisce lo Statuto delle imprese e dell'imprenditore, chiede una riduzione e trasparenza degli adempimenti amministrativi per cittadini e imprese, spinge per una trasparenza sulle procedure di evidenza pubblica e sui bandi per incentivi. Ogni impresa può aderire a una o più associazioni. Le associazioni sono legittimate ad agire. Inoltre nel rapporto con le istituzioni i principi ispiratori sono la certezza del diritto e la fine della discrezionalità. Ci sarà la certificazione privata sostitutiva del controllo pubblico e ogni certificazione inserita nel Registro delle Imprese non può essere più richiesta da nessuna Pubblica amministrazione.
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