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Questo articolo è stato pubblicato il 03 novembre 2011 alle ore 13:26.
Giornata convulsa ad Atene con un'unica certezza: il referendum nato lunedì scorso salta. Il premier George Papandreou non ha rassegnato le dimissioni e ha detto che l'appartenenza all'eurozona non é in discussione. Anzi è sempre più probabile un governo di unità nazionale o un governo con appoggio esterno sui temi europei dell'opposzione. Questa sera il leader socialista del Pasok farà un discorso in parlamento in vista del voto di fiducia di domani. Tramonta così in Grecia l'ipotesi di indire un referendum sul piano di austerità in cambio di 130 miliardi di euro di aiuti. Nel corso della riunione straordinaria del consiglio dei ministri che si è tenuta ad Atene in mattinata Papandreou, detto l'americano, ne avrebbe ammesso l'impossibilità perché l'uscita dall'eurozona sarebbe troppo compromettente per il futuro del paese.
Il premier aveva dovuto fronteggiare la più grande protesta del Pasok, il suo partito, contro di lui. Quattro ministri e diversi parlamentari a partire dal titolare delle finanze, Evangelos Venizelos, avevano detto pubblicamente di non essere d'accordo con il referendum. Papandreou che si sarebbe detto disponibile alla formazione di un governo di unità nazionale con il principale partito di opposizione, i conservatori di Neo Dimokratia, sarebbe tuttavia intenzionato a sottoporsi ugualmente al voto di fiducia di domani in parlamento. Lo stesso Antonis Samaras, leader del partito di centrodestra nuova democrazia, ha chiesto un governo di transizione per salvaguardare l'accordo Ue e garantire quindi il versamento dell'ultima tranche di aiuti e si é detto pronto a sostenere il pacchetto di salvataggio.
«Anche se non andiamo al referendum, che non è mai stato un fine in sé - si legge in una nota emessa al termine del consiglio dei ministri - salutiamo la posizione dell'opposizione», favorevole alla ratifica dell'intesa annunciata a Bruxelles il 27 ottobre scorso. Papandreou incontrerà nel pomeriggio i deputati del Pasok e poi terrà un discorso in parlamento sul voto di fiducia previsto per domani.
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