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Questo articolo è stato pubblicato il 03 novembre 2011 alle ore 14:14.
L'ultima modifica è del 03 novembre 2011 alle ore 11:04.
Il premier greco Giorgio Papandreou è pronto ad accettare la costituzione di un governo di transizione che porti il Paese ad elezioni anticipate. Lo hanno riferito fonti vicine al Consiglio dei ministri. Secondo le stesse fonti, Papandreou non si recherà oggi dal presidente Papoulias ma aspetterà che si sia prima delineato il nuovo esecutivo di cui dovrebbe essere nominato a capo l'ex vice presidente della Banca centrale europea Lucas Papademos. (Aggiornamento ore 14,10)
La crisi greca torna ad avvitarsi. Il premier greco George Papandreou ha convocato oggi il suo gruppo parlamentare, che minaccia di far cadere il governo al voto di fiducia in programma domani, dopo le critiche alla sua proposta di indire un referendum sul piano europeo di salvataggio del Paese.
Stando a quanto riferisce l'agenzia di stampa greca Ana, la riunione è stata sollecitata da diversi deputati socialisti. Due di loro hanno annunciato oggi che non voteranno la fiducia al governo, che quindi perde la maggioranza in Parlamento, potendo contare su 150 dei 300 deputati.
Sempre per oggi, alle 11 italiane, Papandreou ha convocato un consiglio dei ministri di emergenza.
Il ministro delle finanze greco, Evangelos Venizelos, ha fatto sapere che la forma del refrendum dovrà essere comunque cambiata poiché non potrà essere fatto su euro sì o no?
Cosa può succedere ora in Grecia? Elezioni anticipate? Governo di unità nazionale? Il leader dell'opposizione di centro destra, Antonis Samaras, vuole elezioni anticipate e rinegoziare gli aiuti con la Ue: difficile quindi trovare un'intesa con Papandreou che invece vuole applicare gli aiuti e le misure di austerità.
L'eurogruppo vorrebbe che Atene restasse nell'eurozona «ma non a tutti i costi». Aspre critiche al premier greco George Papandreou arrivano anche dal presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker. «Gli abbiamo fatto notare - ha detto in un'intervista alla emittente televisiva ZDF -, senza tuttavia fargli un vero rimprovero, che il suo comportamento è sleale».
«L'Eurozona può fare a meno della Grecia» ha affermato da parte sua il ministro francese per gli Affari europei, Jean Leonetti, in un intervento alla radio RTL. Leonetti ha precisato che «l'euro e l'Europa possono sopravvivere» anche se la Grecia dovesse uscire dall'euro, per via del suo peso economico che rappresenta il «2% del Pil dell'Eurozona ed il 4% del suo debito».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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