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Questo articolo è stato pubblicato il 11 novembre 2011 alle ore 17:34.

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Amedeo Laboccetta (Ansa)Amedeo Laboccetta (Ansa)

La procura di Milano sta valutando la possibilità di chiedere alla Camera di avere il computer portatile che ieri il parlamentare Amedeo Laboccetta ha sottratto alle perquisizioni condotte nell'ambito dell'inchiesta sulla Bpm, che vedono coinvolto l'ex presidente Massimo Ponzellini (leggi l'inchiesta di Claudio Gatti). Ieri, quando le Fiamme Gialle hanno perquisito un immobile in Piazza di Spagna a Roma nella disponibilità di Francesco Corallo, a cui è riconducibile la società BPlus (ex Atlantis) attiva nel gioco d'azzardo, il deputato del Pdl Laboccetta è intervenuto portando via un pc portatile rivendicandone la proprietà. Stando a quanto appreso, però, Corallo aveva invece indicato quel pc come appartenente a una donna sudamericana per evitarne il sequestro. Di fatto, il computer è stato sottratto all'autorità giudiziaria che ora sta valutando l'opportunità di chiedere alla Camera di poterne entrare in possesso.

Dagli accertamenti in corso da parte della procura di Milano, intanto, è emerso che BPlus (ex Atlantis) ha chiesto un altro finanziamento alla Banca Popolare di Milano, ancora pendente. La richiesta è arrivata all'istituto quando alla presidenza c'era ancora Massimo Ponzellini, indagato per ostacolo all'autorità di vigilanza e associazione a delinquere. I magistrati di Milano titolari dell'inchiesta, Roberto Pellicano e Roberto Pellicano, stanno valutando anche altri filoni di inchiesta come i rapporti con la Sisal. Nel decreto di perquisizione di giovedì, infatti, i pm hanno scritto che Antonio Cannarile, anche lui indagato per associazione a delinquere con Ponzellini, «oltre a occuparsi di Atlantis-BPlus, risulta avere relazioni e in qualche modo occuparsi anche di altra importante società nel settore gioco, Sisal anch'essa affidata presso Bpm». (Radiocor)

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