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Questo articolo è stato pubblicato il 13 novembre 2011 alle ore 17:07.

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Il tempo stringe e lunedì mattina i mercati accenderanno un faro sull'Italia alla ricerca di segnali rassicuranti sulla capacità del Paese di compiere i sacrifici chiesti dall'Europa. In queste ore di attesa per il nuovo esecutivo, sono però soprattutto le indiscrezioni a segnare il passo e le certezze su chi saranno i nuovi ministri sono ancora poche. Fatta eccezione per la natura del nuovo esecutivo - ridotto all'osso - che sarà costituito da tecnici e non da politici e che dovrebbe avere in Enzo Moavero, un passato al fianco di Monti a Bruxelles e tecnico bipartisan,il nuovo sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Ecco dunque gli ultimi rumors sul futuro governo.

Economia: interim o incarico a Tabellini
È senz'altro la delega più importante e non è escluso che Monti spiazzi tutti conservando l'interim di Via XX Settembre per assumere su di sé la responsabilità del programma prossimo venturo. Se così non fosse la casella sarebbe appannaggio di un supertecnico in arrivo da Bankitalia o dalla Bocconi, l'università del professore. In pole position sembra esserci al momento il rettore dell'ateneo milanese, Guido Tabellini, mentre sono scese le quotazioni del dg di Bankitalia, Fabrizio Saccomanni. L'outsidere delle ultime ore è però Anna Maria Tarantola, vicedirettore generale a Via Nazionale, che viene data in corsa anche per lo Sviluppo Economico.

Giustizia: in pole Mirabelli
Scartata l'ipotesi di una riconferma di Nitto Palma, su cui sembra si sia speso ieri anche il premier nel suo colloquio con Monti, la corsa si è ristretta a due candidati: Cesare Mirabelli, presidente emerito della Consulta e docente all'Università Lateranense, e Piero Alberto Capotosti, altro ex giudice costituzionale. Mirabelli, però, è dato in vantaggio.

Difesa: Mosca Moschini in rampa di lancio
Alla Difesa resta fortissima la candidatura del generale Rolando Mosca Moschini, attualmente consigliere del capo dello Stato per gli Affari Militari. Il suo nome è in ballottaggio con quello dell'ex capo di Stato maggiore Vincenzo Camporini, ma Mosca Moschini è pole position.

Sviluppo Economico: Secchi in vantaggio
I ben informati danno in vantaggio il bocconiano Carlo Secchi, collega di Monti e già rettore dell'ateneo milanese tra il 2000 e il 2004. Ma circolano anche altre ipotesi. Nelle ultime ore si sarebbe fatta strada l'idea di assegnare il dicastero di Via Veneto al vicedg di Bankitalia, Anna Maria Tarantola. Mentre sembra perder quota il possibile trasferimento allo Sviluppo dell'attuale presidente dell'Antitrust, Antonio Catricalà.

Esteri: Amato verso la Farnesina
Gli ultimi bollettini convergono sul nome dell'ex premier Giuliano Amato che è lanciatissimo per la guida della Farnesina. Resta però un nodo. Se davvero la squadra di Monti dovrà essere costituita da tecnici puri, Amato potrebbe essere costretto a fare un passo indietro. In quel caso, potrebbe essere privilegiata la promozione di un "interno": Giampiero Massolo, attuale segretario generale del ministero.

Interno: il possibile ritorno di Mosca
Anche in questo caso la strada scelta dall'ex commissario Ue è quella di affidare l'incarico a un tecnico di lunga esperienza al ministero. L'identikit che più corrisponde ai desiderata di Monti è quello del prefetto Carlo Mosca, attualmente consigliere di Stato e che è stato fino al 2007 capo di gabinetto al Viminale.

Istruzione: Ornaghi favorito
È un altro dei dicasteri che potrebbe finire in mano a un accademico di lungo corso. In questo caso, però, la scelta di Monti non conduce alla "sua" università, ma all'altro ateneo milanese. Per la successione a Mariastella Gelmini, il favorito è Lorenzo Ornaghi, rettore della Cattolica. Meno probabile al dicastero di Viale Trastevere l'arrivo di Andrea Riccardi, leader della Comunità di Sant'Egidio.

Infrastrutture: sale l'ipotesi Sabelli
Il suo nome era dato come favorito per la guida del ministero delle Infrastrutture, ma nelle ultime ore il bocconiano Lanfranco Senn ha stoppato la ridda di voci: «Sono cittadino svizzero, non posso fare il ministro». Resta in pista quindi la candidatura di Rocco Sabelli, attuale amministratore delegato di Alitalia.

Welfare: Dell'Aringa sorpassa Ichino
I nomi in campo sono di tecnici puri e la scelta, al momento, si è ristretta a due personalità: l'economista Carlo Dell'Aringa, docente dell'Università Cattolica e amico di Marco Biagi. In alternativa, al posto di Maurizio Sacconi potrebbe andare il senatore democratico, Piero Ichino, padre della «flexsecurity».

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