Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 16 novembre 2011 alle ore 12:22.

My24

Alcuni elementi per una politica orientata all'azzeramento del disavanzo corrente
Le elaborazioni in corso da parte del Governo - in preparazione del Documento di programmazione economico-finanziario e della legge finanziaria per il 1994 - conterranno certamente, in aderenza al programma del Governo, indicazioni rigorose per il risanamento della finanza pubblica e l'individuazione degli specifici interventi sulle spese e sulle entrate. Nello spirito di questa audizione, in attesa che tali elaborazioni siano rese note, vengono di seguito tratteggiati alcuni elementi entro i quali dovrebbe essere inquadrata una politica orientata all'equilibrio del bilancio di parte corrente. Gli elementi in questione sono elencati sinteticamente, con riserva di approfondimento nella discussione.

a) Rendere istituzionale l'obiettivo del pareggio corrente:
riprendere e approvare la modifica dell'articolo 81 della Costituzione al fine di rendere vincolante, in modo non ambiguo, l'obbligo del pareggio di parte corrente (almeno su base triennale, per riflettere le esigenze connesse con il ciclo economico);
affidare a un'organo indipendente l'auditing della contabilita' pubblica, con particolare riguardo all'imputazione delle spese al conto corrente o al conto capitale, in base a criteri definiti in anticipo. (Si e' consapevoli che qualche margine di arbitrarieta' e' inevitabile in proposito. Ma la distinzione tra spesa corrente e spesa in conto capitale e' troppo importante perche' si debba rinunciare a essa come criterio fondamentale, solo perche' non puo' essere sempre determinata in modo assolutamente univoco).

b) Ridurre la spesa, anche ricorrento all'introduzione di "sovraimposte condizionali":
la riduzione del disavanzo va operata soprattutto riducendo le spese, piu' che aumentando le entrate (salvo la "lotta all'evasione", dalla quale si possono forse attendere risultati molto maggiori che in passato, in una fase nella quale comportamenti illegali da parte di soggetti ben piu' "forti" degli evasori sono stati portati alla luce e perseguiti);
il contenimento di ogni spesa incontra una resistenza politica per il fatto di colpire interessi che si organizzano per opporvisi. Occorrerebbe contrapporre a tale resistenza - in un fisiologico contrasto di interessi (che non ha luogo se la spesa e' finanziata in disavanzo) - la pressione dei contribuenti. Affinche' questi ultimi colgano che sono in gioco loro interessi, sarebbe opportuno che venissero introdotte "sovraimposte condizionate". Il Governo intraprendera' una trattativa con i pubblici dipendenti o dovra' fare approvare in Parlamento una riduzione delle spese a favore di certe categorie, a esempio i sussidi alle imprese? Stabilisca e annunci che, se i suoi obiettivi non saranno conseguiti, scattera' automaticamente una sovraimposta percentuale sull'Irpef (sovraimposta proporzionale, non progressiva, per rendere sensibile un'ampia cerchia di contribuenti; ma non regressiva, come avverrebbe con aumenti delle imposte indirette). E' probabile che l'opinione pubblica spalleggerebbe l'azione di contenimento del Governo, potendo ciascuno calcolare facilmente quanto gli costerebbe il suo insuccesso.

Shopping24

Dai nostri archivi