Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 17 novembre 2011 alle ore 11:38.

My24
(Ansa)(Ansa)

Il primo appuntamento importante della giornata è fissato per le 13: a quell'ora il presidente del Consiglio Mario Monti presenterà il programma del suo governo all'aula del Senato. Dalle 14 alle 18, poi, è prevista la discussione generale, alle 18.30 la replica di Monti. Alle 19 inizieranno le dichiarazioni di voto, la prima chiama sul voto di fiducia è fissata alle 20.30. Domani tocca alla Camera, dove la seduta avrà inizio alle 9.45 e il voto di fiducia è previsto intorno alle 15.

In agenda un tour in Europa. Merkel a Monti: l'eurozona ha grandi aspettative su di lei
Intanto, Monti da stamattina è al lavoro nei suoi uffici a palazzo Giustiniani, in attesa di prendere possesso di quelli di palazzo Chigi.
Fra i primi appuntamenti già fissati in agenda ci sarebbero alcuni vertici europei a partire dalla prossima settimana: sembra certo che a Bruxelles Monti incontrerà il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, e sarebbero in programma anche tappe a Berlino,Londra e Parigi. Anche oggi il cancelliere tedesco Angela Merkel ha ribadito la sua fiducia al nuovo governo italiano: «Lei assume l'incarico in un tempo difficile per il suo Paese, come anche per l'eurozona tutta, che orienta su di lei grandi speranze e aspettative - ha scritto a Monti - Compete a lei e al suo governo approvare e realizzare le misure di riforma decisive e necessarie».

Casini (Udc): non dobbiamo lasciare i tecnici da soli
In previsione del primo voto di fiducia le posizioni dei partiti sul sostegno a Monti sono ormai delinate, ma non è mai troppo tardi per rilanciare un appello alla coesione. Lo ha fatto questa mattina il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, intervistato a Unomattina: «Questo governo non nasce dal ritiro della politica. La politica non si può permettere di andare in ritiro. Deve essere in campo e sostenere questo governo con forza». Per Casini ci vuole ora «un'assunzione di responsabilità ancora più forte», e chi non sosterà questo governo «pagherà un prezzo elettorale altissimo. Il nostro compito è di non lasciare questi tecnici da soli».
Casini, che ieri aveva salutato con entusiasmo il nuovo governo, sottolineando addirittura che con esso era finita «la diaspora della Dc», ha detto di aver «sollecitato molto il presidente del Consiglio, ma non ne aveva bisogno, ad attingere al grande potenziale di ricchezza che la Chiesa dà al Paese». Perché i cattolici sono uan froza per il paese «e non possono restare in panchina», come il recente convegno di Todi aveva dimostrato. Il risultato è che il governo Monti «non è solo un governo di banchieri ma è un governo della società civile. Le eccellenze si vanno a prendere dove si trovano». Insomma, «non mettiamo limiti alla provvidenza. Questo governo, se lavorerà bene, fra un anno e mezzo non sarà interesse di nessuno mandarlo a casa».

Veltroni (Pd): non mettere una data di termine al nuovo governo
D'accordo anche Walter Veltroni del Pd, che a Mattino5 ha detto che sarebbe «assolutamente sbagliato mettere una data di termine per i lavori di questo governo». «Il Pd e il Pdl sono alternativi, costituiscono il perno dei due schieramenti di centrodestra e centrosinistra e continueranno a combattersi politicamente. Oggi si tratta di convergere e sostenere un disegno di responsabilita. Poi - prosegue Veltroni - alle elezioni del 2013 torneremo a contrastarci e spero che ci contrasteremo con un grado di attenzione ai programmi superiore rispetto al contrasto personale e politico». Infine, sul fronte della questione posta dal Pdl che i componenti dell'esecutivo Monti non si candidino nel 2013, Veltroni spiega che «questo problema non esiste per noi, riguarda il Pdl e il presidente del Consiglio».

Pd e Pdl riuniti prima della discussione in Senato
Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, e l'ex premier, Silvio Berlusconi, al Senato stanno incontrando i rispettivi gruppi parlamentari in attesa del voto di fiducia di palazzo Madama. Bersani ha incontrato il gruppo parlamentare del Pd intorno alle 10.20, e ha già lasciato il Senato senza fare dichiarazioni. Berlusconi, invece, è appena giunto a palazzo Madama . La riunione con il gruppo parlamentare del Pdl sta per iniziare nella sala Koch. Sarà presente anche il segretario del partito, Angelino Alfano.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi