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Questo articolo è stato pubblicato il 22 novembre 2011 alle ore 17:39.
L'ultima modifica è del 22 novembre 2011 alle ore 15:31.

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L'Italia farà la sua parte coniugando rigore e crescita. Mario Monti ribadisce la rotta al cospetto dei vertici Ue. E, prima davanti al presidente della commissione europea, Josè Manuel Durao Barroso, e poi nell'incontro con Herman Van Rompuy, conferma la volontà del Paese di realizzare le riforme perché, come spiega il presidente del Consiglio europeo al termine del faccia a faccia, «Monti presenterà molto presto le misure» basate sui tre pilastri del «consolidamento fiscale, della crescita economica e dell'equità sociale. Ho piena fiducia nella capacità di Monti di attuare un programma ambizioso», importante «non solo per l'Italia ma per l'intera Eurozona».

Il premier: piena sintonia con richieste Ue. Barroso: monitoreremo riforme Italia
Gli impegni per centrare il pareggio di bilancio nel 2013, dunque, restano tutti in piedi. Anzi, Monti ci torna anche successivamente per chiarire con i giornalisti che «non c'è nessun dubbio» sul raggiungimento di quell'obiettivo e «che c'è piena sintonia con quello che l'Europa ci chiede». Rigore sì, ma anche rilancio dell'economia. E Barroso conferma, come Van Rompuy, «la piena fiducia e la più alta stima personale» nel premier e aggiunge che Bruxelles continuerà a vigiliare sull'Italia. «È importante che sia condotto e reso pubblico un monitoraggio regolare e obiettivo delle azioni di riforme economica dell'Italia. La Commissione ha ricevuto il mandato di fare questa valutazione. Il nostro team è già stato a Roma e presenterà il suo rapporto all'Eurogruppo. Torneremo a Roma presto».

Monti: eurobond non siano un tabù
Al centro del confronto avviato oggi da Monti non c'è però solo il destino dell'Italia, ma anche il futuro del Vecchio Continente scosso da una crisi sistemica. Ecco perché, a un certo punto, l'attenzione vira sulle possibili ricette per superare l'impasse che attanaglia l'Europa. Domani la commissione europea comincerà a entrare nel vivo delle possibili soluzioni e, nella conferenza stampa convocata al termine dell'incontro tra Monti e Van Rompuy, i cronisti provano a capire quale sarà la posizione del presidente del Consiglio rispetto agli eurobond.«Non so se il tema degli eurobond sarà discusso» nel vertice di giovedì con Merkel e Sarkozy, spiega il premier. Quel confronto, aggiunge, «non ha un ordine del giorno», ma «continuo ad essere dell'idea che non vi debbano essere tabù su come risolvere la crisi e il tema specifico (gli eurobond) - ricorda Monti - io stesso l'ho proposto, come ha fatto anche il presidente dell'eurogruppo Juncker o il mio predecessore, il ministro Giulio Tremonti».

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