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Questo articolo è stato pubblicato il 22 novembre 2011 alle ore 17:41.

Dall'analisi del mercato dei prestiti alle famiglie «emerge un tasso di crescita delle consistenze, ovvero i finanziamenti, pari al 5,5% nel periodo settembre 2010-2011 (615 miliardi di euro). Quasi il doppio della media dell'area euro (3,2%)». È quanto rileva l'Abi, in occasione del convegno "Credito al credito 2011". Per quanto riguarda i soli mutui, nello stesso arco di tempo, l'Abi ha registrato una crescita del 5%.
Ne consegue, spiega l'Abi, una riconfermata capacità della banche italiane nel venire incontro alle famiglie che, nel confronto tra passività finanziarie e reddito disponibile, continuano comunque a risultare le meno indebitate in Europa.
Il direttore generale Sabatini: necessarie nuove misure per i mutuatari in difficoltà, ma deve rientrare lo stress sul rischio sovrano
«Di fronte a un contesto economico in continua tensione - ha sottolineato il direttore generale dell'Abi, Giovanni Sabatini - che non consente previsioni affidabili sulle prospettive di crescita del Paese, occorre ampliare gli sforzi per soluzioni più strutturate a favore delle famiglie italiane alle prese con specifiche esigenze finanziarie. È necessaria una sinergia ancora maggiore con Istituzioni e consumatori per individuare misure percorribili e sostenibili a tutela dei mutuatari in difficoltà».
Ciò appare ancora più necessario, considerando che - spiega l'Abi - il quadro attuale restringe il possibile ambito di applicazione dell'iniziativa delle banche. In particolare, se lo stress sul rischio sovrano Italia non si riduce e rientra su livelli fisiologici, i canali di trasmissione tra rischio sovrano e rischio bancario non potranno che generare pressioni al rialzo sul costo del funding. Ne deriveranno inevitabili impatti sui tassi dei prestiti e quindi sulla domanda di credito e sull'economia, osserva l'Abi.
Il sostegno dal Piano famiglie (che però si esaurisce a fine anno) e dal Fondo di garanzia
Il sostegno alle famiglie in difficoltà è passato soprattutto attraverso il Piano famiglie, con il quale circa 52mila nuclei hanno potuto sospendere per un anno il pagamento della rata dei mutui, per un controvalore di 6,5 miliardi di debito residuo, assicurando circa 385 milioni di euro di liquidità. Questa opportunità terminerà il prossimo 31 dicembre dopo due proroghe concordate con le Associazioni dei consumatori. Prima della fine dell'anno, però, ci sarà una serie di incontri per individuare ulteriori nuove iniziative, sempre nell`ottica di tutelare i mutuatari in difficoltà.
Altra «importante iniziativa», ricorda l'Abi, è il Fondo di garanzia per favorire l'accesso al credito alle famiglie con nuovi nati nel 2009, 2010, 2011. Il progetto prevede l'erogazione di finanziamenti per un ammontare massimo di 5mila euro a tassi al massimo pari alla metà di quelli offerti sul mercato: ad oggi sono stati erogati circa 20mila finanziamenti per un controvalore di oltre 112 milioni di euro. La recente legge di stabilità ha prorogato anche per il triennio 2011-2013 l'operatività del Fondo.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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