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Questo articolo è stato pubblicato il 22 novembre 2011 alle ore 17:39.
L'ultima modifica è del 22 novembre 2011 alle ore 15:31.

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Van Rompuy: eurobond non siano elusivi della disciplina fiscale
Non dice molto di più il presidente del Consiglio, ma è chiaro che gli eurobond saranno uno snodo cruciale della fitta agenda europea delle prossime ore. Qualche dettaglio lo aggiunge invece Van Rompuy. «Gli eurobond in nessun caso devono essere visti come elusivi della disciplina fiscale». In ogni caso, aggiunge il presidente del Consiglio Ue, «non è una questione che serve a risolvere i problemi sul breve termine». Questa idea può piuttosto «aiutare sul medio periodo» nell'ambito di una serie di misure che facciano perno su maggiore disciplina di bilancio. Perché secondo Van Rompuy questa eventuale «mutualizzazione dei debiti» per essere fattibile presuppone delle «rigorose precondizioni sulle regole di bilancio. Può essere solo il risultato di un processo con diverse sfaccettature». Ad ogni modo, secondo il presidente del consiglio Ue, «in tempi eccezionali bisogna anche guardare a soluzioni che puntino lontano».

Barroso: l'Italia ha sfide enormi ma superabili
L'Europa cerca quindi di uscire dall'impasse ma i riflettori in queste ore sono puntati soprattutto sul nostro Paese. L'Italia «ha davanti sfide enormi ma superabili» anche se resta in una «situazione difficile», ha detto Barroso, nella conferenza stampa congiunta al termine dell'incontro con il premier italiano. «Gli occhi dell'Europa e di tutto il mondo sono puntati sull'Italia. E Monti ha l'autorità per guidare il Paese».

Il premier: monitoraggio Ue utile nelle nostre politiche
«La Ue non ci dà vincoli ma indicazioni che sono nell'interesse dell'Italia e delle future generazioni» ha detto dal canto suo Monti, spiegando che «vincoli e monitoraggi sono utili nella storia italiana, anche oggi, soprattutto se spieghiamo al Paese che non è un adempimento burocratico ma ci è utile nelle nostre politiche». Il nuovo governo italiano intende «andare fino in fondo» per portare a termine «riforme strutturali». Monti ha assicurato l'impegno suo e del governo a ricercare «il massimo del consenso» e la realizzazione di un clima politico «meno conflittuale». Monti non ha mancato di ironizzare e correggersi per il suo impegno ad «andare a fondo» con le misure anticrisi. «Volevo dire - ha detto ridendo - che intendiamo andare fino in fondo».

L'Italia rispetterà gli impegni assunti
«In linea generale - ha continuato il premier durante la conferenza stampa alla fine dell'incontro - intendo rispettare gli impegni assunti dal mio governo«per quanto riguarda gli obiettivi di finanza pubblica, fra cui il pareggio di bilancio nel 2013; «ma di questo - ha aggiunto Monti - con Barroso non ho ancora discusso». Con il presidente della Commissione, invece, si è discusso «in termini generali, per l'Ue e non per l'Italia, se e come si debba tener conto del ciclo (economico, ndr) nella valutazione quantitativa degli obiettivi» di bilancio, ha sottolineato Monti, che è da sempre favorevole a differenziare la qualità della spesa pubblica secondo che sia per spese correnti o per investimenti produttivi.

Il presidente del Consiglio: il metodo comunitario è nell'interesse del Paese
La partecipazione dell'Italia alla politica europea «ha avuto storicamente punti alti e punti bassi» e secondo Monti «le occasioni non mancheranno per una maggiore, vivace, costruttiva e continua partecipazione dell' Italia all'elaborazione del futuro dell'Europa a cominciare da interventi urgenti strutturali per la zona euro, fino a molti altri argomenti che sono sul tavolo dell'Unione europea». Il metodo comunitario auspicato da Barroso «è anche nell'interesse dell'Italia», ha aggiunto. «Tra Eurozona e Ue - ha detto ancora Monti - non deve crearsi una divisione troppo netta e profonda».

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