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Questo articolo è stato pubblicato il 22 novembre 2011 alle ore 10:31.

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Decine di migliaia di persone si sono radunate in piazza Tahrir al Cairo, luogo simbolo della rivoluzione, per manifestare contro l'esercito accusato di voler rimanere al potere indefinitamente dopo la caduta del presidente Hosni Mubarak, l'11 febbraio scorso. «Andatevene!», «Il popolo vuole la caduta del maresciallo» sono gli slogan lanciati dalla folla a pochi minuti dal discorso alla nazione del responsabile del Consiglio Supremo delle Forze armate, maresciallo Hussein al Tantawi. Poco dopo le 19 italiane parla in tv lo stesso Tantawi, che dice di essere disponibile a un «referendum» sul ruolo dei militari nell'attuale fase della vita politica del Paese. «Noi» ha detto Tantawi «siamo disponibili ad ascoltare la volontà del popolo sulla nostra continuità alla guida del Paese, anche se questa volontà venisse espressa in forma referendaria». Ha proseguito: «Non importa chi vincerà le elezioni, all'esercito che è neutrale, non interessa, l'importante è l'interesse del Paese. È il popolo che deve
scegliere chi vuole a governarlo». Tantawi difende l'esercito: «Mi rattrista la morte delle vittime - ha ripetuto - una vicenda che riporta il paese indietro» ricordando tuttavia che l'esercito ha compiuto dei passi: «ha protetto il popolo durante la rivoluzione del 25 gennaio ed ha assunto le proprie responsabilità gestendo il paese e adottando una serie di riforme, mentre non vogliamo sostituirci alla legittimità». «Diamo prova di moderazione in qualsiasi situazione - ha sottolineato il maresciallo Tantawi - e l'economia egiziana arretra in modo evidente. Noi ascoltiamo comunque i pareri delle forze politiche e delle coalizioni dei giovani. La gestione del paese non è affatto facile come qualcuno crede».

Secondo fonti militari il Consiglio sta valutando la possibilità di nominare l'ex Direttore generale dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea), Mohammed ElBaradei, nuovo Primo ministro al posto del dimissionario Essam Sharaf. Secondo le fonti alla candidatura di ElBaradei sarebbero favorevoli numerose formazioni politiche fra le quali i Fratelli musulmani; un altro possibile nome per la guida del governo sarebbe quello di Abdelmoinem Abul Fotuh, possibile candidato alle presidenziali ed ex membro dei Fratelli musulmani.

Oggi alla manifestazione «un milione di persone a piazza Tahrir» hanno aderito 35 partiti e movimenti egiziani. Tra i gruppi che vi hanno preso parte ci sono gli attivisti del Movimento del 6 aprile, dell'Unione dei giovani di Maspero (i copti coinvolti negli scontri di fine ottobre al Cairo con la polizia, che provocarono 26 morti), della Coalizione dei giovani della rivoluzione, della Campagna per il sostegno a El Baradei presidente e dei Comitati popolari per la difesa della rivoluzione. Il Fronte salafita - radicali islamici - chiede una tabella di marcia chiara per la transizione del potere a un governo civile, processi rapidi per i responsabili delle uccisioni di manifestanti che si sono registrate in questi giorni, risarcimenti per le famiglie di quanti sono stati uccisi o feriti nelle proteste. Il Fronte ha rivolto un appello ai suoi sostenitori affinchè si radunino per protestare non solo in Piazza Tahrir, ma in tutto il paese.

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