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Questo articolo è stato pubblicato il 22 novembre 2011 alle ore 10:31.

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I Fratelli musulmani d'Egitto, la forza politica meglio organizzata del Paese, hanno annunciato la partecipazione a una riunione di dialogo per il quale il potere militare ha lanciato un appello, dopo tre giorni di violenze tra manifestanti e polizia. "Il Consiglio supremo delle forze armate ha convocato una riunione di dialogo oggi martedì e andiamo là per participare", ha affermato Saad al-Katany, segretario generale del partito della Libertà e della Giustizia espressione della confraternita.

Premier cercansi
Il capo del Consiglio supremo delle Forze armate in Egitto, il generale Tantawi, oggi pronuncerà un discorso alla nazione: lo ha annunciato la Tv di Stato. Il Consiglio supremo delle Forze armate, come detto, , starebbe studiando l'ipotesi di nominare Mohammed ElBaradei come premier del nuovo governo, in seguito alle dimissioni dell'esecutivo guidato da Essam Sharaf per gli scontri in corso in piazza Tahrir al Cairo. La giunta militare, pur avendo accettato le dimissioni del governo uscente, ha deciso che i ministri di Sharaf resteranno in carica fino a quando non sarà nominato il nuovo esecutivo. ElBaradei è stato direttore dell'Aiea (l'Agenzia internazionale per l'energia atomica) ed è uno dei possibili candidati per le prossime presidenziali in Egitto.

In Borsa
La Borsa del Cairo in mattinata ha sospeso le contrattazioni per mezz'ora a causa di un eccesso di ribasso dei titoli scambiati. Lo riferisce la tv satellitare al-Arabiya. La Borsa egiziana ha perso solo questa mattina il 5%. Male anche il cambio tra la moneta egiziana e il dollaro, che ha registrato oggi il valore più basso degli ultimi otto anni.

Proseguono gli incidenti
La Banca del Cairo a Nasr City, distretto nordorientale della capitale egiziana, è in fiamme. Lo riferiscono testimoni citati dal quotidiano egiziano Al Ahram, secondo cui dall'edificio - che ospita la banca pubblica - si levano colonne di fumo. Intanto, come riporta un reporter del Telegraph. Nei pressi del ministero dell'Interno continuano gli scontri, seppur di minore intensità rispetto a ieri, con i manifestanti che lanciano pietre e gli agenti che rispondono con spari di lacrimogeni.
Mercenari con armi bianche si sono affiancati ai reparti di polizia sulla via Mohamed Mahmud, presidiata per bloccare eventuali tentativi dei manifestanti di raggiungere la sede del ministero dell'interno, poco lontano da piazza Tahrir. È quanto viene segnalato da fonti dei manifestanti, secondo i quali una decina di loro è stata colpita e ferita dai mercenari. Si tratta per lo più di persone che hanno conti in sospeso con la giustizia e che nel passato regime sono state usate in scontri contro dimostranti.

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