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Questo articolo è stato pubblicato il 25 novembre 2011 alle ore 17:22.
La crisi del debito suscita preoccupazione crescente anche al di fuori dell'eurozona. A cominciare dalla Gran Bretagna. "I leader dell'euro premono per un giro vite fiscale", "Merkel punta all'obiettivo di lungo termine dell'unione fiscale", ha titolato il Financial Times, prima di tornare a puntare i riflettori sull'Italia, "Salgono i costi dei prestiti a breve termine", "Aumenta la pressione su Monti affinché riveli i suoi piani di riduzione del debito".
Nella battaglia per arginare la crisi del debito, scrive il Ft, i leader delle tre principali potenze dell'eurozona hanno deciso di dare la priorità a una più rigida governance fiscale, ma non hanno offerto "nessuna concessione immediata agli appelli per l'intervento della Banca centrale europea".
La cronaca del Ft, come quella della Bbc, sottolineano che il nuovo premier italiano ottiene l'appoggio di Sarkozy e della Merkel. Gettonatissima, l'immagine dei due che allungano il braccio a Monti in segno di benvenuto.
Il Times scrive che, sulla Bce, Sarkozy cede alla Merkel e in un commento sottolinea l'urgenza: "L'euro è in bilico ma noi aspettiamo ancora il grande bazooka". Se non altro, Sarkozy e Merkel sono d'accordo per smettere di beccarsi sul ruolo della Bce (Independent). Ma le speranze dei mercati sono state "schiacciate", titola il Guardian, dopo che Merkel ha escluso ogni ampliamento del ruolo della Bce e respinge le proposte sugli eurobond. Pessimista un commento sul Guardian di Simon Jenkins: "Non è inevitabile che la Ue – o la democrazia - sopravviva a questo pasticcio".
Tra le principali testate Usa, il Wall Street Journal avverte che "Diminuiscono le opzioni per l'eurocrisi". L'interrogativo principale "non è solo se uno dei 17 governi dell'eurozona farà default sul debito, ma se l'eurozona sopravviverà nell'attuale forma", scrive Stephen Fidler.
La Bce sta considerando una drastica estensione dei prestiti a più lungo termine alle banche commerciali per allontanare il rischio di un potenziale crollo del sistema bancario, nota il Wsj.
Intanto, i leader delle tre maggiori economie si sono impegnati a lavorare per una maggiore integrazione politica ed economica "che gli analisti considerano necessaria", ma senza entrare nello specifico. Ciò significa che tali sforzi non stanno al passo con la domanda dei mercati.
C'è enfasi sul Wsj sul fatto che "i leader europei progettano legami più stretti". Ma anche sul fatto che "il tempo stringe per l'eurozona".
Il New York Times titola: "La leader tedesca esclude di nuovo un'azione rapida sull'euro". Smentendo le indiscrezioni che parlavano di un ammorbidimento della sua posizione, scrive il Nyt, la Merkel ha ribadito la sua "ferma opposizione" all'emissione di eurobond o all'espansione del ruolo della Bce come "risposte rapide" alla crisi del debito sovrano. "Niente è cambiato nella mia posizione".
Ma, nota il Nyt, "restano interrogativi su quanto a lungo la Germania possa resistere agli appelli ad agire". "Evidente" la frustrazione di Sarkozy per l'intransigenza tedesca.
L'agenzia Bloomberg, ripresa dal San Francisco Chronicle, avverte che "la Spagna rischia la sorte dell'Italia mentre l'euro flirta con l'abisso". Un altro lancio Bloomberg descrive gli italiani ormai "ossessionati dallo spread". Un'ossessione nazionale, ora che i rendimenti sui Btp impazzano sulle prime pagine dei giornali e nei talk show.
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