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Questo articolo è stato pubblicato il 25 novembre 2011 alle ore 16:13.
L'ultima modifica è del 19 febbraio 2014 alle ore 09:04.

Luigi Bisignani esce definitivamente di scena dal processo P4. Il gip di Napoli, Maurizio Conte, ha accolto la richiesta di patteggiamento avanzata dal lobbysta a cui la stessa Procura aveva accordato parere positivo: la condanna a 19 mesi racchiude sia le accuse di favoreggiamento e rivelazione di segreto (sette mesi) sia la più grave contestazione di associazione per delinquere (un anno).

Dal 31 ottobre scorso il lobbysta era in libertà
Dal 31 ottobre scorso, il lobbysta è in libertà dopo aver trascorso quasi cinque mesi ai domiciliari. Una concessione maturata, ha scritto il gip Luigi Giordano, anche alla luce della scelta del faccendiere di ammettere le proprie responsabilità in ordine ai reati che il pool P4 (l'aggiunto Francesco Greco e i sostituti Henry John Woodcock e Francesco Curcio) gli ha mosso. Il patteggiamento, per il giudice, ha infatti segnato «un'evidente discontinuità nei comportamenti dell'imputato rispetto a quelli nel cui ambito sono maturati i fatti di cui alle contestazioni».

Nel processo Bisignani ha collaborato, sia pur con qualche reticenza
L'atteggiamento processuale di Bisignani (assistito dagli avvocati Fabio Lattanzi e Gianpiero Pirolo) è stato, fin dal principio, orientato a una piena collaborazione con l'ufficio giudiziario partenopeo, «tanto che una parte consistente del compendio indiziario a suo carico è stata desunta proprio dalle sue risposte». Risposte che, osserva il gip, «seppure sotto taluni profili sono apparse reticenti o incomplete, non sono state smentite nel loro nucleo dagli accurati accertamenti compiuti dalla procura».

Resta testimone d'accusa nei confronti di Papa
Bisignani, dunque, si sveste dell'abito di co-imputato per restare testimone d'accusa nei confronti del deputato Alfonso Papa, unico imputato nel procedimento. A suo carico una lunga sfilza di reati che vanno dalla corruzione alla concussione all'estorsione, dalla rivelazione di segreto al favoreggiamento. Nei prossimi giorni, il Tribunale del riesame dovrà valutare la portata indiziaria dell'accusa di associazione per delinquere, annullata con rinvio dalla Corte di Cassazione che non ne ha riconosciuto l'esistenza, a differenza di quanto sostengono i pm napoletani. Accusa di cui, però, Bisignani si è fatto carico al momento di richiedere il patteggiamento e che, paradossalmente, potrebbe essere "cancellata" dai giudici del Riesame prima ancora di finire in un'aula di tribunale.

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