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Questo articolo è stato pubblicato il 30 novembre 2011 alle ore 16:32.

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«Brebemi è parte lesa – dichiara al Sole 24 Ore Franco Bettoni il presidente della società che sta realizzando la nuova autostrada diretta tra Brescia e Milano – e non sono io a dirlo ma il decreto di sequestro dei cantieri». Un effetto dell'operazione giudiziaria che ha portato all'arresto del vicepresidente del consiglio regionale lombardo, Franco Nicoli Cristiani, è il fermo di due cantieri della nuova infrastruttura.

Il tracciato interessato si estende per 4-8 chilometri, su cui ora verranno effettuati dei carotaggi per verificare che cosa effettivamente c'è nel terreno. Secondo gli organi inquirenti l'azienda bergamasca Locatelli (il cui titolare Pierluca Locatelli è stato arrestato) avrebbe conferito ai cantieri della Brebemi terra miscelata con sostanze inquinanti per realizzare i rilevati necessari all'opera che si estende per 62 chilometri tra le due città lombarde.

Bettoni fornisce anche alcune indicazioni su come l'illecito sia potuto avvenire, nonostante Brebemi abbia sottoscritto con quattro prefetture altrettanti protocolli di legalità: «I protocolli prevedevano la tracciabilità di tutti i flussi ma le indagini hanno dimostrato che i documenti erano contraffatti». La Locatelli, insomma, avrebbe trovato il modo di conferire materiale misto a rifiuti accompagnandolo a certificati che ne attestavano invece il rispetto delle norme vigenti. «Proprio grazie ai protocolli – aggiunge Bettoni – abbiamo però la completa tracciabilità dei movimenti e di conseguenza abbiamo già provveduto a individuare i lotti sospetti. Nei prossimi giorni le autorità effettueranno i carotaggi per verificare la situazione».

Secondo il presidente, il blocco dei due cantieri al momento non desta preoccupazioni per quanto riguarda il cronoprogramma dell'opera che resta per il momento confermato con l'entrata in servizio dell'infrastruttura a inizio 2013. «Si tratta di due cantieri su diverse decine aperti in contemporanea. Gli operai impiegati nelle zone sottoposte a sequestro saranno spostati negli altri cantieri in modo da proseguire i lavori».

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