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Questo articolo è stato pubblicato il 05 dicembre 2011 alle ore 12:54.

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Poker dell'Emilia Romagna nella vivibilità. Bologna al primo posto nella classifica (Corbis)Poker dell'Emilia Romagna nella vivibilità. Bologna al primo posto nella classifica (Corbis)

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Poker dell'Emilia Romagna nell'edizione 2011 della Qualità della vita nelle province italiane. La regione si aggiudica il primo posto nella classifica finale, con il capoluogo Bologna, e tre vittorie nelle graduatorie di tappa: nel capitolo Affari e lavoro predomina Ravenna, in quello dedicato alla Popolazione Piacenza e nell'area Tempo libero Rimini. In fondo alla vivibilità (valutata per 107 province, con l'esclusione di Monza Brianza, Barletta-Andria-Trani e Fermo, perché non dispongono ancora di un numero sufficiente di statistiche ufficiali) si colloca invece Foggia (già penultima nell'edizione 2010 e ultima nel 2002), preceduta da una lunga fila di realtà del Sud (interrotta solo all'84° posto da Frosinone).

Del resto il Mezzogiorno "chiude" cinque delle sei graduatorie di tappa: Napoli è alla fine nel Tenore di vita, Agrigento in Affari e lavoro, Crotone nei settori Servizi e ambiente e Tempo libero, Carbonia-Iglesias nell'area Popolazione. Unica eccezione l'Ordine pubblico, dove sul 107° gradino si trova Milano (senza grandi sorprese, in verità, visto che nell'analisi della delittuosità sono sempre le realtà più grandi a spiccare per la situazione più preoccupante).

La tradizionale ricerca del Sole 24 Ore – quest'anno alla 22ª edizione – ha l'obiettivo di valutare e confrontare le performance delle province italiane e lo fa considerando sei ambiti, dalla ricchezza al tessuto produttivo, dai servizi alla struttura anagrafica, dalla criminalità alle occasioni di svago e cultura. Ciascuna area, a sua volta, è costruita sulla base di sei indicatori significativi, mentre alla pagella finale si arriva sulla base dei punteggi ottenuti nelle sei graduatorie di tappa (si veda la metodologia alla pagina 2). Inoltre, come ogni anno le classifiche basate sulle statistiche di fonti istituzionali e centri studi sono accompagnate dal sondaggio sul "sentiment" realizzato da IPR Marketing (in questo caso sulle 110 province): un doppio binario di esplorazione per approfondire la realtà dei numeri e quella percepita dai residenti, ossia coloro che del proprio ambito territoriale vivono quotidianamente punti di forza e criticità.

I motivi del primato
Dopo il 2000 e il 2004, Bologna occupa per la terza volta il gradino più alto del podio. Un successo senza grandi exploit, raggiunto con piazzamenti buoni soprattutto nelle aree Servizi ambiente salute (2° posto), Tempo libero (5°) e Tenore di vita (7°). Nel dettaglio, è prima per disponibilità di asili in rapporto alla domanda, ha un alto indice di assorbimento libri e un buon Pil pro capite (33mila euro la media). Nel capitolo Popolazione (22° gradino) spicca per i "giovani": è la provincia dove negli ultimi 10 anni l'incidenza della fascia 0-29 anni sui residenti totali è scesa meno (dopo Piacenza e Parma, che hanno invece registrato un lieve incremento). È però indietro nell'ordine pubblico (92° posto), dove solo il parametro sul trend nei cinque anni è positivo.

Foggia, invece, è in affanno in particolare nel capitolo Servizi (penultima nell'indicatore "smaltimento cause civili"), nell'Ordine pubblico (per esempio ha 26 estorsioni ogni 100mila abitanti, contro una media di 10), in Tenore di vita (16mila euro il valore aggiunto pro capite) e Affari e lavoro (meno del 19% l'occupazione femminile).

Le quattro province maggiori (pur soffrendo sempre nella tappa riferita ai reati) sono tutte in progresso: la migliore è Milano (19ª), seguita da Roma (23ª, in avanzamento di 12 posizioni), Torino (51ª) mentre Napoli, ultima nel 2010, si deve accontentare del terzultimo posto. Quanto alle variazioni più vistose, si notano i 33 posti in avanti di Lucca (premiata dal parametro giustizia) e gli arretramenti pesanti di tre sarde (Ogliastra, Oristano, Nuoro), penalizzate anche da alcune new entry tra gli indicatori (nei capitoli Affari e lavoro e Popolazione) che ne hanno determinato un peggioramento.

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