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Questo articolo è stato pubblicato il 13 dicembre 2011 alle ore 11:34.

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Mario Valsecchi, ex direttore finanziario del San Raffaele è stato arrestato nell'ambito dell'inchiesta milanese sul dissesto dell'ospedale. Le accuse sono associazione per delinquere e bancarotta. Nuova ordinanza in carcere anche per Pierangelo Daccò.

L'ordinanza di custodia cautelare che stamani ha portato in carcere l'ex direttore finanziario del San Raffaele è stata firmata dal gip Vincenzo Tutinelli su richiesta del pm Luigi Orsi, Laura Pedio e Gaetano Ruta.
Gli inquirenti hanno contestato, oltre alla bancarotta, il reato di associazione per delinquere. Ipotesi per la quale il giudice ha firmato un nuovo provvedimento notificato in carcere a Daccò, l'intermediario in rapporti d'affari con il gruppo fermato a metà novembre .

Valsecchi, Daccò e altre 8 persone indagate sarebbero coinvolte nel default da 1,5 miliardi della casa di cura fondata da don Luigi Verzé.

In particolare, secondo quanto si apprende in ambienti giudiziari milanesi, il gip Vincenzo Tonelli ha accolto la richiesta di custodia cautelare avanzata dai Pm, Luigi Orsi e Laura Pedio, nei confronti di Valsecchi ravvisando il pericolo di reiterazione del reato.

A incastrare l'ex direttore amministrativo del San Raffaele, sarebbero state le dichiarazioni messe a verbale dall'immobiliarista Piero Zammarchi e da altri due imprenditori di Vicenza, Fernando Lora e Paolo Freschi, ascoltati nelle scorse settimane dagli inquirenti. I due imprenditori, per l'accusa, avrebbero utilizzato lo stesso meccanismo di Zammarchi, ossia la sovra-fatturazione di costi a carico dell'ospedale e il rigiro dei soldi agli ex vertici del San Raffaele tramite buste di contanti e bonfici per un valore di 4 milioni di euro.

Nell'ordinanza di custodia cautelare a carico di Valsecchi di circa 150 pagine e firmata dal gip di Milano Vincenzo Tutinelli, su richiesta dei pm Luigi Orsi, Laura Pedio e Gaetano Ruta, vengono contestati all'ex direttore amministrativo del San Raffaele sei episodi di bancarotta, nell'ambito del dissesto finanziario del gruppo ospedaliero.

Lo stesso costruttore Zammarchi avrebbe infatti spiegato agli inquirenti che c'erano altri imprenditori che retrocedevano buste di contanti agli ex vertici del San Raffaele, attraverso Mario Cal, l'ex braccio destro di don Luigi Verzè che si è suicidato lo scorso luglio. Così gli accertamenti degli inquirenti hanno ricostruito che lo stesso meccanismo vedeva coinvolti anche gli imprenditori vicentini Fernando Lora e Paolo Freschi.

Nell'inchiesta al momento sono indagate otto persone per associazione per delinquere. I soldi, in alcuni casi, sarebbero stati consegnati ad un emissario di Pierangelo Daccò, l'uomo d'affari finito in carcere nelle scorse settimane, a Lugano. Per Valsecchi il gip contesta il pericolo di reiterazione del reato.

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