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Questo articolo è stato pubblicato il 15 dicembre 2011 alle ore 17:40.
L'ultima modifica è del 15 dicembre 2011 alle ore 10:40.

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Il Governo ha posto la fiducia alla Camera sul decreto legge con la manovra economica nel testo approvato dalle commissioni Bilancio e Finanze. Lo ha annunciato in Aula il ministro dei Rapporti col Parlamento, Piero Giarda. Domani alle ore 9 sono previste le dichiarazioni di voto sulla fiducia e a seguire la chiama dei deputati. Si svolgeranno poi le votazioni sugli ordini del giorno, mentre alle 18 sono previste le dichiarazioni di voto e, infine, il voto finale sul decreto legge che poi passerà all'esame del Senato. Dopo la seduta fiume di questa notte animata dai deputati leghisti, terminata alle 4,25, i toni del Carroccio restano accesi. I deputati leghisti hanno intonato cori "vergogna, vergogna" all'apposizione della fiducia. Proteste anche da Domenico Scilipoti. «Non è una cosa divertente», ha commentato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda.

Tutte le modifiche al decreto salva-Italia dalla A alla Z (di Nicoletta Cottone e Claudio Tucci)

Espulsi dall'aula i leghisti Bonanno e Rainieri
Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha espulso dall'aula i leghisti Gianluca Bonanno e Fabio Rainieri, che avevano esposto dal banco del governo un cartello con scritto "no Ici". Anche oggi la Lega ha continuato a fare ostruzionismo sulla manovra economica con interventi a raffica sul processo verbale della seduta di ieri. Tra le contestazioni del Carroccio il fatto che dopo le 2 di questa notte non c'erano più i segretari d'Aula e che quindi alcune «sfumature» o «accenti», come li ha definiti Massimo Polledri, non sarebbero stati colti. Raffaele Volpi ha spiegato la citazione fatta durante il suo intervento sulla "Fattoria degli animali" di George Orwell.

Il leghista Pini insulta il presidente Fini
Dopo il Senato («pagliaccio» a Schifani), anche alla Camera la Lega ha attaccato il presidente. È stato Massimo Pini a insultare Gianfranco Fini: «La sua arroganza non ha limiti. Lei è un cialtrone», gli ha detto il deputato del Carroccio che, poco prima, aveva richiamato l'attenzione del presidente della Camera sul suo intervento. Fini ha subito replicato: «Ogni botte dá il vino che ha». Dai banchi dell'opposizione leghista sono anche partiti fischi di contestazione. «Invito ad assumere un atteggiamento consono a quest'aula - ha detto Fini -. Di solito sono i pecorai che fischiano non i deputati».

Reguzzoni sfida il Governo
Il presidente Marco Reguzzoni aveva sfidato il Governo: «Se non porrete la fiducia, noi siamo disposti a presentare solo 20 emendamenti. Avete una maggioranza di 570 voti, voi mettete la fiducia perchè avete paura di voi stessi».

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