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Questo articolo è stato pubblicato il 16 dicembre 2011 alle ore 06:36.

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Aggravio fiscale sul tabacco trinciato per pipe e fumatori fai da te, ma non per le sigarette. E possibilità di deroga al tetto degli stipendi di manager e funzionari pubblici, con la sola esclusione, sottolineata dal Governo, di ministri e sottosegretari per i quali la stretta sulle retribuzioni sarà netta. Sono queste le ultime novità uscite dal restyling della manovra "salva Italia" che è stato prodotto dalle commissioni Bilancio e Finanze della Camera.

E proprio sul testo modificato dalle commissioni il Governo ha posto ieri la fiducia in Aula in un clima di tensione per le proteste della Lega. La blindatura sarà votata oggi dall'Assemblea della Camera, che entro questa sera dovrebbe poi dare il via libera al testo e inviarlo al Senato per il sì definitivo atteso prima di Natale.

Un provvedimento che già dal giorno della sua entrata in vigore ha cambiato la vita a lavoratori, pensionati, famiglie, imprese e "autonomi". Tutti i lavoratori, dipendenti e autonomi, dovranno anzitutto fare i conti con l'aumento dell'addizionale regionale Irpef. Artigiani e commercianti vedranno anche salire la loro aliquota contributiva fino al 24%. I lavoratori dipendenti dovranno affrontare il netto cambio di rotta previdenziale imposto dalla riforma Fornero-Monti.

Dal 1° gennaio tutti i pensionamenti saranno vincolati al metodo contributivo pro rata. Lieviteranno anche i requisiti per accedere alla pensione di vecchiaia (uomini subito a 66 anni, donne entro il 2018, con solo qualche eccezione) e scompariranno le "anzianità". Anche per coloro che sono già in pensione non mancano le novità. A cominciare dall'indicizzazione che sarà garantita per i prossimi due anni solo per gli assegni fino a 1.400 euro e dalla riscossione dei trattamenti che potranno essere pagati in contanti dalla pubblica amministrazione fino a mille euro.

Il conto delle famiglie risulta salato, nonostante il tentativo di rafforzare l'equità degli interventi adottati dal Governo. Dal 7 dicembre scorso è scattato un aumento della benzina che dovrà portare nelle casse dello Stato oltre 5 miliardi. Dall'inizio del prossimo anno tornerà il prelievo sulla prima casa sotto forma di Imu accompagnato dalla vera stangata che produrrà la rivalutazione automatica delle rendite catastali (il moltiplicare passa da 100 a 160 per le abitazioni): per attenuare comunque l'impatto la Camera ha introdotto una maggiorazione della detrazione rapportata al numero degli under 26 conviventi nel nucleo. Il prelievo sulle case salirà dallo 0,4% dell'abitazione principale allo 0,76% su tutti gli altri immobili, inclusi quelli situati all'estero. Arriverà ad ottobre 2012 l'aumento dell'imposizione sui consumi con il ritocco del 2% dell'Iva ordinaria del 21% e di quella agevolata del 10 per cento.

Alle patrimoniali sulle case si aggiungono quelle sui depositi titoli, comprese le attività finanziarie all'estero e sui beni di lusso (attenuata in base agli anni di costruzione di auto e imbarcazioni).

Sviluppo e liberalizzazioni sono le altre due direttrici su cui si muove la manovra. Nel primo caso con la defiscalizzazione dell'Irap pagata sul costo del lavoro, il taglio al cuneo fiscale per donne e giovani under 35, nonché un bonus fiscale per le imprese che si capitalizzano. Sulle liberalizzazioni il governo ha subito più di uno stop su tassisti e farmacie mentre le edicole sono già sul piede di guerra. Taglio ai costi della politica il capitolo quasi assente.

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