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Questo articolo è stato pubblicato il 30 dicembre 2011 alle ore 17:59.

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Il Parlamento ungherese ha approvato una legge che aumenta l'influenza del governo sulla Banca centrale del Paese con 293 voti a favore, 4 contrari e un astenuto. La legge è stata voluta dal governo conservatore di Viktor Orban, che conta su una maggioranza dei due terzi in Parlamento, nonostante le critiche avanzate da Unione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale.

La riforma prevede che la scelta degli "aggiunti" (che passano da due a tre) sarà fatta dal capo del governo. Il terzo e nuovo aggiunto è stato definito "commissario politico" dal governatore della Banca centrale ungherese (Mnb), Andras Simor, che non è gradito al premier per la sua politica monetaria con tassi di interesse elevati. Inoltre, il consiglio monetario della Mnb passa da sette a nove membri e i due nuovi, oltre ad altri quattro, saranno di nomina parlamentare.

La vigilanza europea
Bruxelles «ha espresso fino all'ultimo, alle autorità ungheresi, le sue preoccupazioni sulla riforma della Banca centrale approvata oggi e ora valuterà la base legale del provvedimento passato in Parlamento»: questo il commento della Commissione Ue dopo che il Parlamento ungherese ha votato la controversa legge sulla banca centrale.
Per Bruxelles, la legge - che in Parlamento è stata leggermente modificata - va contro le leggi Ue perché mette in discussione l'indipendenza della banca d'Ungheria.

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