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Questo articolo è stato pubblicato il 03 gennaio 2012 alle ore 13:58.
«Vedo che c'è una necessità ampiamente riconosciuta da tutti che è quella di ripensare agli ammortizzatori sociali da un lato e dall'altro di affrontare i nodi che sono stati già affrontati con l'accordo del 28 giugno tra le confederazioni sindacali, che fu un accordo sottoscritto da tutti. Bisogna andare avanti su quella strada». Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano risponde ai giornalisti a Napoli, parlando della questione del lavoro, affrontata anche nel corso del suo discorso di fine anno.
«I sindacati difendono gli interessi generali»
«Le organizzazioni sindacali difendono una certa visione degli interessi generali del Paese, e non soltanto interessi di categoria», ha aggiunto Napolitano. Alla domanda su quale sia, in questa difficile crisi, il compito del governo e quello del sindacato, Napolitano ha risposto: «Ci mancherebbe che io prescrivessi la parte a ciascuno, ma ho affermato il concetto che ciascuno deve fare la sua parte. Un concetto molto generale. Poi, in concreto, per quanto riguarda le questioni che interessano le organizzazioni sindacali si aprirà molto presto una possibilità di incontro e consultazione che è stata già annunciata anche da colloqui telefonici nei giorni scorsi tra il presidente Monti e i rappresentanti delle quattro maggiori confederazioni sindacali».
«In politica clima più sereno»
Rispondendo alla domanda di una giornalista sulle reazioni al suo discorso di fine anno, il capo dello Stato ha detto: «Mi pare che ci sia un clima più sereno dal punto di vista politico rispetto agli anni scorsi e dal punto di vista dell'opinione pubblica. Nello stesso tempo c'è più consapevolezza di tutti i problemi che il Paese deve affrontare».
«Quindi - ha concluso Napolitano - c'è stata attenzione per un messaggio nel quale ho cercato di fondere verità e chiarezza su tante questioni gravi con le quali dobbiamo fare i conti, e allo stesso tempo ho evitato drammatizzazioni e scoraggiamenti».
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