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Questo articolo è stato pubblicato il 10 gennaio 2012 alle ore 17:07.

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"Riprendiamoci il voto": si chiama così il movimento promosso da Stefano Passigli (docente di Scienza politica all'università di Firenze, ex senatore repubblicano e poi Ds-Ulivo, editore) che alla fine di giugno dell'anno scorso inizia a raccogliere adesioni fra gli intellettuali per abrogare la legge elettorale 21 dicembre 2005, n. 270, il "Porcellum", così definito dal suo stesso promotore, l'ex ministro Roberto Calderoli, che parlò di "porcata", e con la quale si è votato nel 2006 e nel 2008.
Con Passigli firmano il manifesto del movimento anche Giovanni Sartori, Enzo Cheli, Umberto Ambrosoli, Andrea Romano, Domenico Fisichella, Claudio Abbado, Renzo Piano, Dacia Maraini, per citarne solo alcuni.

L'11 luglio del 2011, 29 rappresentanti del Comitato referendario per i collegi uninominali presentano in Corte di Cassazione i due quesiti abrogativi della legge. Sempre l'11 luglio, l'Unione popolare, una forza politica costituita da alcuni cittadini e esponenti politici usciti dall'Udc, presenta in Cassazione una proposta di referendum abrogativo dell'intera legge n. 270/2005, analoga a quella del Co.Re.CU. L'obiettivo è tornare al precedente Mattarellum. L'Unione popolare, su invito di Arturo Parisi, qualche giorno dopo decide di confluire nel Co.Re.CU., al quale prendono parte anche l'Italia dei Valori, Sinistra ecologia e libertà, I democratici, la Rete dei referendari di Mario Segni, il Partito liberale italiano.

Inizia la raccolta delle firme. Come da articolo 75 della Costituzione, ne servono 500mila, da presentare poi in Cassazione per l'ammissibilità. Si moltiplicano i banchi per i sì, la politica non può più ignorare quello che sta accadendo: se l'IdV è compatto, il Pd si divide, con Parisi e Veltroni da una parte, che guadagnano anche il beneplacito di Romano Prodi, dall'altra lo stesso segretario Pier Luigi Bersani che spinge affinché la riforma passi dal Parlamento, anche se non osteggia apertamente la raccolta firme che si svolge in alcune feste dell'Unità. Pdl e Lega sono decisamente contrari: difendono il Porcellum con il suo premio di maggioranza, legge che hanno fortemente voluto.

Passa l'estate, la scadenza per la raccolta delle firme è fissata al 30 settembre. Quel giorno sono 1.210.446 le firme depositate in Cassazione: un numero più che doppio rispetto a quello previsto dalla legge, che il Co.Re.CU. definisce «un miracolo popolare». Il 3 dicembre 2011 la Cassazione giudica valide le prime 534.334 firme presentate per il primo quesito e le prime 531.081 firme a sostegno del secondo quesito sul sistema elettorale. A quel punto la questione passa alla Corte Costuzionale, di cui ora si attene il verdetto sulla legittimità costituzionale dei quesiti.

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