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Questo articolo è stato pubblicato il 14 gennaio 2012 alle ore 17:33.
L'ultima modifica è del 14 gennaio 2012 alle ore 10:14.

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Si stanno ispezionando i ponti sott'acqua
Si stanno ispezionando i punti rimasti fuori dall'acqua e, contemporaneamente, i sommozzatori dei vigili del fuoco stanno facendo verifiche nei ponti che sono sotto il livello dell'acqua. La nave al momento è quasi sommersa a metà, inclinata su di un fianco «ma tocca sul fondale, quindi oltre quello non può scendere» e non dovrebbe dunque affondare completamente.

I naufraghi: sembrava di essere sul Titanic
«È stato un incubo, sembrava di essere sul Titanic, abbiamo veramente creduto di morire», raccontano alcuni naufraghi. «Abbiamo sentito un botto enormesono cadute bottiglie e bicchieri e c'erano urla in tutta la nave». La giornalista dell'Adnkronos Patrizia Perilli, a bordo della nave crociera, ha riferito che a bordo c'erano molti bambini e anziani. «Eravamo a cena alle 21 e verso le 21.30 - ha raccontato - abbiamo sentito un grandissimo botto, un forte rumore e poi è mancata la luce. È scoppiato il panico: le stoviglie cadevano, la gente urlava. Poi, quando è tornata la luce, abbiamo ben sperato e ci siamo rasserenati da soli, visto che a bordo non ci avevano comunicato nulla e sembrava non ci fosse nessun allarme. Poi la nave ha iniziato a inclinarsi». Poi è stato panico. «Correvano tutti per la nave cercando di ritrovare i propri parenti. Alcuni urlavano, altri piangevano disperati e terrorizzati. È stato un inferno». Quando la nave si è incagliata, racconta Patrizia Perilli, «ci hanno fatto mettere il salvagente e ci spostavano per farci scendere, ma la nave era inclinata e noi scivolavamo verso il basso. Tutti urlavano. È stato terribile».

La procura di Grossero apre un'indagine per naufragio, disastro e omicidio colposo
La procura di Grosseto ha aperto un fascicolo di indagine per naufragio, disastro e omicidio colposo, in merito al naufragio della Costa Concordia, che ha provocato, accertate, tre vittime. Nella tarda serata è stato arrestato il comandante. Il comandate della Costa Concordia incagliata a largo dell'isola del Giglio «ha abbandonato la nave alle 23,30, quando c'erano ancora molte persone da portare in salvo», ha affermato il procuratore di Grosseto, Francesco Verusio, che ha formulato per il comadante Francesco Schettino le accuse di omicidio colposo plurimo, naufragio e abbandono della nave. Verusio ha spiegato che il comandante «ha ordinato la rotta, era al comando» e la manovra di avvicinamento all'isola del Giglio è stata «voluta».

La Capitaneria di porto ha avviato un'inchiesta
La Capitaneria di Porto di Livorno ha avviato un'inchiesta amministrativa sulle cause del naufragio della nave Costa Concordia. La Capitaneria di Porto-Guardia Costiera di Livorno sta coordinando tutte le operazioni di ricerca e soccorso in mare. Sono 12 i mezzi navali e 9 gli elicotteri impegnati nelle operazioni di soccorso alla Costa Concordia. Il capitano di corvetta Emilio Del Santos, portavoce della capitaneria di porto di Livorno ha detto che si sta verificando «che non ci sia ancora qualcuno in mare».

Costa Crociere: una tragedia che scolvolge l'azienda
«È una tragedia che sconvolge la nostra azienda. Il nostro primo pensiero va alle vittime, e vogliamo esprimere il nostro cordoglio e la nostra vicinanza ai loro familiari e amici». Così ha scritto in una nota stampa Costa Crociere sul naufragio all'isola del Giglio.

La nave era appena salpata da Civitavecchia
La nave era appena partita per una crociera di otto giorni nel Mediterraneo Occidentale. Costa Concordia, 114.500 tonnellate di stazza e 1.500 cabine in grado di accogliere sino a 3.780 passeggeri, si stava dirigendo da Civitavecchia a Savona, prima tappa del 'Profumo d'Agrumì, come la compagnia ha battezzato l'itinerario che tocca anche i porti di Marsiglia, Barcellona, Palma de Maiorca, Cagliari e Palermo, per poi fare ritorno a Civitavecchia, Savona e Marsiglia. Venerdì sera alle 21,30 la collisione.

I passeggeri fanno ritorno alle loro case
Tutti i passeggeri sono partiti per Porto Santo Stefano a bordo dei traghetti messi a disposizione dalle due società Toremar e Mare Giglio. È stata allestita una tensostruttura a Porto Santo Stefano per offrire accoglienza ai passeggeri. Molti passeggeri sono sbarcati ieri mattina al terminal di Savona e con mezzi propri o forniti dalla compagnia sono rientrati a casa. Altri italiani sono stati trasportati all'aeroporto di Fiumicino e di lì, accompagnati ai rispettivi voli.

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