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Questo articolo è stato pubblicato il 16 gennaio 2012 alle ore 18:28.

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Il presidente-fondatore del Partito popolare spagnolo, Manuel Fraga Iribarne, è morto questa notte a Madrid a 89 anni. Si rompe così uno degli ultimi cordoni ombelicali che legano la democrazia spagnola al passato franchista. Fraga, insieme con l'ex leader comunista Santiago Carrillo, che dopodomani compirà 97 anni e ancora interviene di frequente nel dibattito pubblico, era il decano della politica spagnola.

Galiziano di Villalba in provincia di Lugo, Fraga ha attraversato un secolo di storia spagnola e costituiva il trait d'union tra altri due celebri galiziani, il dittatore Francisco Franco (originario di Ferrol) e il premier neoeletto Mariano Rajoy (nato a Santiago de Compostela). Stretto collaboratore del regime del Generalísimo, di cui negli anni Sessanta curò addirittura la propaganda in qualità di ministro dell'Informazione e del Turismo, Fraga dopo la morte del dittatore fondò prima Alleanza popolare, di cui prese la tessera il giovanissimo Rajoy, e poi quel Partito popolare a capo del quale proprio Rajoy ha trionfato nelle elezioni dello scorso novembre, ultimo rilevante avvenimento politico spagnolo che Fraga ha potuto osservare prima della morte.

Uomo di grandi contraddizioni la cui traiettoria biografica è un atlante degli ultimi settantanni della storia del suo paese, Fraga è stato qualcosa di più di un opportunista capace di cavalcare sempre l'onda giusta nelle più diverse stagioni politiche. In alcune occasioni, senza dubbio, si limitò a fiutare il vento e a intercettare la corrente ascensionale più forte. Ma spesso agì talentuosamente in proprio per creare opportunità promettenti sia per la sua personale carriera sia per lo sviluppo complessivo del sistema politico spagnolo.

Primo dei dodici figli di un galiziano e di una basca-francese che si erano conosciuti a Cuba, Fraga è un precocissimo docente universitario di Diritto nella cupa Spagna franchista dei tardi anni Quaranta. L'attività accademica e quella facilità di penna che lo ha portato a pubblicare nel corso della sua lunga vita quasi cento libri sono la palestra in cui il giovane Manuel si allena alla scalata verso il cuore del regime autoritario guidato dal suo corregionale. Dopo aver svolto vari incarichi come funzionario, Fraga nel 1962 conquista l'agognato posto in prima fila come ministro dell'Informazione e del Turismo.

In un regime illiberale la parola "informazione" tende a coincidere con la parola "propaganda". Ma Fraga, che pure è allineatissimo a Franco e difende anche le scelte più repressive del regime (esecuzioni capitali di oppositori comprese), affronta il suo incarico di responsabile dell'Informazione con un piglio diverso dal grigiore burocratico meramente censorio. Dal suo ministero Fraga promuove invece una parziale liberalizzazione della stampa che, seppur timidissima e in ogni caso sottoposta in ultima istanza all'occhiuto controllo del regime, inietta una microscopica dose di effervescenza nel dibattito spagnolo e regala al franchismo un maquillage perlomeno superficiale.

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