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Questo articolo è stato pubblicato il 16 gennaio 2012 alle ore 17:00.

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Il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy che oggi, durante l'incontro con Mario Monti le ha potute esaminare in una sorta di anteprima, ha giudicato «di importanza cruciale» le misure che il governo italiano si appresta a varare per rilanciare la crescita dell'Italia, liberalizzazioni in testa. Un pacchetto che venerdì scorso è già passato al vaglio del consiglio dei ministri e che probabilmente sarà varato venerdì 19, comunque entro la settimana, come ha ribadito lo stesso Monti.

I partiti che sostengono il governo continuano a lanciare appelli affinché Monti non retroceda sui suoi piani e resista alle pressioni delle lobby, con Fabrizio Cicchitto del Pdl che spinge per «liberalizzazioni assai incisive nei confronti degli autentici colli di bottiglia» e Francesco Rutelli dell'Api che invita il governo a «non ascoltare la voce delle lobby faziose», ma anche con Roberto Maroni della Lega, per il quale «con tutte le lobby bisogna essere coraggiosi. Se si toccano i trasporti, mettendo fine ai monopoli della tratta Milano-Roma per gli aerei o per le ferrovie, noi saremo d'accordo».

I taxi: ci sarà più di uno sciopero. Confermato quello del 23
Ma le categorie che saranno toccate da questo pacchetto di riforma continuano con la loro protesta. Trasporti in testa. A Roma, in vista dell'incontro di domani alle 18 con il governo, circa 300 tassisti appartenenti ad alcune sigle sindacali si sono riuniti in assemblea al Circo Massimo, mentre altre sigle hanno preferito rimandare l'appuntamento in piazza a dopo l'incontro con le istituzioni. Per il 23 gennaio resta fissato lo sciopero nazionale della categoria, anche se l'autorità di garanzia sullo sciopero ha fatto sapere che la protesta sarebbe illegittima se dovesse provocare un blocco totale del servizio. «Le liberalizzazioni dei taxi non portano benefici a cittadini, lo si è dimostrato con esperienze analoghe in Europa e nel mondo», ha detto oggi Loreno Bittarelli, presidente nazionale di Uritaxi, annunciando che «ci sarà più di uno sciopero». E ha ammonito: «Non ci faremo espropriare, siamo dei poveri disgraziati che si rompono la schiena dalle 12 alle 15 ore su una macchina, che sopravviviamo a fine mese. Guadagniamo in media 1.400 euro, altro che dei privilegiati».

Treni, l'Orsa proclama sciopero nazionale per venerdì 27 gennaio
«La liberalizzazione colpirà indistintamente la capacità di difesa del lavoro e del salario di ognuno di noi»: con queste motivazioni l'Orsa ha proclamato 24 ore di sciopero dei ferrovieri per venerdì 27 gennaio, dalle 21 del giorno prima. Il sindacato critica nello specifico anche l'ipotesi che nel dl liberalizzazioni venga cancellato il diritto dei lavoratori ad avere un contratto nazionale e si metta «una pietra tombale sul Ccnl della Mobilità».

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