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Questo articolo è stato pubblicato il 16 gennaio 2012 alle ore 17:00.

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Sette giorni di sciopero anche per 10mila benzinai
Tensioni attraversano anche i sindacati dei benzinai: Assopetroli (proprietari dei reti convenzionate con i marchi petroliferi) e Figisc/Anisa hanno anche loro annunciato «per le prossime settimane uno sciopero di sette giorni», contro la possibilità che si estingua la «categoria dei gestori», perché verrà a mancare «il rinnovo dei contratti di comodato alla prima scadenza e il peggioramento delle già difficili condizioni di esercizio dei contratti in essere». Gli impianti interessati sarebbero circa 10mila, tra rete ordinaria e autostradale, su un totale di circa 24mila distributori su tutto il territorio nazionale. Tuttavia altre sigle, come Fegica-Cisl e Faib, non aderiranno allo sciopero, affermando di guardare «con intersse e grandi speranze» una riforma del settore.

Parafarmacie: 8mila posti a rischio, 500 milioni di risparmi persi
Mentre dalle parafarmacie giunge un monito spaventoso: saranno circa 8mila i posti di lavoro persi, 600 i milioni di investimenti in meno e 500 i milioni risparmiati ogni anno dai cittadini «se il decreto sulle liberalizzazioni dovesse essere questo, per le 3823 parafarmacie si decreterebbe il fallimento». L'allarme viene lanciato da dal Coordinamento nazionale delle Parafarmacie, Forum nazionale parafarmacie, Anpi (associazione nazionale Parafarmacie italiane) e Mnlf (movimento nazionale liberi farmacisti). «Stando al testo in circolazione, infatti - si legge in una nota congiunta - la parafarmacia si troverebbe a competere con ulteriori 5.500 farmacie senza avere nemmeno la possibilità di dispensare quei farmaci che da cinque anni chiede: la fascia C, ovvero i farmaci che ciascun cittadino acquista a sue spese. Il governo è deciso a liberalizzare dunque - hanno proseguito - ma stando ai fatti, i
provvedimenti del governo avranno un solo effetto: togliere dalla distribuzione del farmaco il canale alternativo e concorrente alla farmacia, mantenendo per quest'ultima l'esclusività della vendita dei farmaci. Una marcia indietro di cinque anni - hanno sottolineato - che azzererebbe la sana ventata di concorrenza introdotta nel 2006 col decreto Bersani».

Professioni, domani l'incontro con il ministro Severino. Le iniziative degli avvocati
Sul fronte delle professioni, materia di competenza del ministro della Giustizia Paola Severino, che domani incontrerà i rappresentanti dei vari ordini, è partita anche la protesta degli avvocati, per i quali una liberalizzazione, insieme con altre iniziative in tema di giustizia, mette in «grave e pericolo» il diritto dei cittadini alla difesa e ne ostacolano l'accesso alla giustizia». E' rimandato a mercoledì 18, nell'ambito dell'assemblea dell'Oua, l'eventuale programma di iniziative e manifestazioni, già in parte annunciate, come occupazioni simboliche dei palazzi di giustizia, manifestazioni davanti alle principali sedi delle Istituzioni, Palazzo Chigi, Camera e Senato. E non è esclusa l'astensione dalle udienze, mentre è già stato annunciato che gli avvocati diserteranno le cerimonie di inaugurazione dell'anno giudiziario, che si terranno nei distretti di corte d'Appello il prossimo 28 gennaio. (Ch. B.)

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