Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 18 gennaio 2012 alle ore 17:42.

My24

Nel 2011 «la Rai ha cominciato un percorso per essere sana». Lo ha detto il direttore generale di viale Mazzini, Lorenza Lei, in audizione in commissione di Vigilanza. «Dopo cinque anni in perdita - ha aggiunto Lei - quest'anno l'azienda tornerà a chiudere in positivo il conto economico». Ma pesa l'evasione del pagamento del canone, ha aggiunto Lei. «Per 5 anni la Rai non ha potuto avere un bilancio positivo», ha continuato la dg, riferendosi al fatto che la Rai «in questi anni ha affrontato con risorse proprie, anche per obblighi normativi, ingenti investimenti per la transizione al digitale e una crisi del mercato pubblicitario mantenendo la leadership negli ascolti televisivi generalisti e conquistando la leadership nella nuova offerta digitale. Rai ha peraltro la maggiore quota di mercato televisiva rispetto ai broadcasters pubblici europei».

La Rai, ha spiegato Lei, «ha finanziato con risorse proprie investimenti previsti dal contratto di servizio ed investito nel mercato audiovisivo risorse superiori a quelle di legge. Il canone è aumentato in questi 5 anni a livelli inferiori all'inflazione ed ha raggiunto un livello di evasione pari a quasi il 30% per il canone ordinario e il 90% per il canone speciale. Questo ha generato negli ultimi 5 esercizi una differenza pari a 1,7 miliardi di euro tra i costi sostenuti dalla Rai per adempiere agli impegni da contratto e di servizio e gli introiti da canone». Nell'audizione Lei si è soffermata anche sul calo dei ricavi pubblicitari, che si quantifica in «963 milioni nel 2011 rispetto a 1 miliardo e 227 milioni nel 2001». Una perdita, dunque, di «250 milioni in dieci anni».

I conti affossati dal digitale e dal calo della pubblicità
«La situazione del conto economico Rai - ha ricordato -, dopo cinque anni, vedrà quest'anno una chiusura positiva a cui segue un budget anche per il 2012 che prevede un risultato positivo del conto economico. Le perdite degli ultimi cinque anni hanno portato l'indebitamento a circa 250-300 milioni di euro anche in virtù dell'investimento consistente per la realizzazione, dettata per legge, della rete del digitale terrestre».

«Nel 2001 - ha proseguito -, la pubblicità era pari a 1.127 milioni di euro. Negli ultimi quattro anni la raccolta si è ridotta di oltre 250 milioni di euro in termini nominali. Nonostante questo abbiamo lavorato per ridurre i costi, arrivare al pareggio e soprattutto per mantenere la leadership nel mercato degli ascolti televisivi e radiofonici e per ampliare l'offerta in tutte le nuove piattaforme digitali. Il Gruppo Rai si conferma, anche nel 2011, indiscusso leader nel mercato televisivo: con il 40,2% di share nelle 24 ore e con il 41,3% nella fascia di prima serata (dalle 20:30 alle 22:30) la Rai prevale sul Gruppo Mediaset con un vantaggio di circa 4 punti percentuali».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi