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Questo articolo è stato pubblicato il 19 gennaio 2012 alle ore 19:40.

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Il Dr. Fabbretti ancora una volta non confuta la sostanza del mio articolo, che sintetizzo. In tutta Europa il numero di treni notte è stato sì ridotto, ma in tutti i Paesi è ancora possibile compiere tragitti di 800, 1000 e anche 1200 chilometri senza dover cambiare treno; e in quasi tutti i Paesi considerati è possibile – sia pure a certe condizioni – acquistare biglietti a tariffe più convenienti che in Italia. Il Dr. Fabbretti afferma che "è tutt'altro che certo che le gare riducano i costi".

Non è certo ma è possibile: in una delle prime gare regionali effettuate in Italia, quella della linea S5 del servizio regionale lombardo, il servizio è stato aggiudicato a un consorzio, di cui Trenitalia fa parte, con un ribasso del 15% sulla base d'asta. Le gare regionali "non erano e non sono vietate", scrive Fabbretti. Peccato che un provvedimento del 2009 (legge 28 gennaio 2009 n.2, art. 25) abbia vincolato la concessione dei contributi statali al servizio ferroviario regionale alla stipula dei contratti con Trenitalia. Da allora, nessuna Regione ha più messo a gara i servizi.
Andrea Malan

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