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Questo articolo è stato pubblicato il 31 gennaio 2012 alle ore 19:54.

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La novità, i banchieri a giudizio con i clienti – I clienti con i rispettivi suggeritori, in gran parte finanzieri e banchieri svizzeri, a giudizio. E' la novità d'una lista che sancisce di fatto, e per prassi, l'esaurirsi e il degradarsi del segreto bancario, avviandone al contempo una sua riformulazione, in sintonia con gli obblighi fiscali. Naturalmente, la differenza riguarda i tempi delle procedure, lunghe, e ancora in fase di divenire, per i banchieri, già chiuse, da tempo, per i contribuenti Usa. Anche le somme variano, generalmente di dimensioni iù estese dato che un solo consulente può anche gestire decine, centinaia di clienti con relative fortune.

E' il caso di Gian Gisler, ex banchiere della UBS sul quale pende l'accusa d'aver assistito ben 38 cittadini statunitensi nel sottrarre all'occhio del fisco ben 210milioni di dollari transitati su ben 60 differenti conti offshore, non soltanto presso la UBS, tutti gestiti e monitorati dallo stesso banchiere nell'interesse dei contribuenti Usa. La perdita netta arrecata all'erario è significativa, decine di milioni di dollari. L'incriminazione, per cospirazione ai danni dell'Irs, è la medesima che ha condotto a sentenza, con relativa condanna, i suoi clienti.

La differenza è sottile, ed è su questa linea che i difensori del banchiere si muovono per evitarne la detenzione tramite il versamento d'una copiosa sanzione. In pratica, la stessa modalità seguita da diverse banche, pronte a rifondere piuttosto che ad assistere al dietro le sbarre che scatterebbe per decine di propri dipendenti.

Un'eccezione, Bradley Birkenfeld, ex banchiere privato della UBS, accusato d'aver assistito un miliardario Usa, attivo nel ramo immobiliare, nell'evadere oltre 7milioni di dollari alloggiando in Svizzera decine di milioni derivanti da profitti. Per Birkenfeld la sentenza, che risale al 2009, ha definito in 40mesi di prigione il prezzo da pagare al fisco, cioè alla collettività dei contribuenti Usa frodati. E' un'eccezione la attualità della condanna, non la condanna in sé.

Curiosità, Aroma italiano – Nella lista non manca un frammento di BelPaese. Roberto Cittadini, residente a Bellevue, Washington. Cittadino, e soprattutto, contribuente statunitense con chiare origini italiane. In pratica, per aver omesso al fisco di riportare la titolarità d'un conto offshore e, con falsa dichiarazione, aver mancato di render conto dei 2milioni di dollari che vi risultavano alloggiati, Mr Cittadini, ex manager ora in pensione della Boing, è stato condannato a sei mesi di arresti domiciliari, seguiti da 1 anno di libertà vigilata e con l'aggiunta del pagamento di 18mila dollari in forma di restituzione del dovuto e 10 mila dollari di sanzione pecuniaria. Insomma, né le sbarre né una sanzione significativa, anzi, una pena soft, vellutata. L'italianità s'impone anche di fronte a una corte Usa? Nient'affatto, i giudici hanno considerato il periodo, esiguo, dal 2001 al 2003, e soprattutto l'età del contribuente. Dunque, si son limitati al minimo, cioè al recupero delle somme evase e ad infliggere una detenzione domestica. Illuminismo di giudizio.

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