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Questo articolo è stato pubblicato il 01 febbraio 2012 alle ore 15:07.
L'ultima modifica è del 01 febbraio 2012 alle ore 12:06.

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Ha proposto di patteggiare un anno di pena, ma i pm non ritengono congrua l'offerta di Luigi Lusi, ex tesoriere della Margherita, finito al centro di una inchiesta della procura di Roma per essersi appropriato indebitamente di 13 milioni di euro, prelevati dai conti del partito tra gennaio 2008 e agosto 2011. Considerando il massimo della pena prevista per il reato che gli viene contestato (3 anni), Lusi potrebbe cavarsela con una condanna vicina ai due anni con la sospensione condizionale. Il senatore del Pd ha anche depositato all'attenzione dei pm una bozza fideiussoria per 5 milioni di euro: ieri, infatti, si era detto pronto a restituire 5 milioni dei tredici che ha sottratto, senza che nessuno se ne accorgesse, dalle casse del partito. Intanto, però, il gruppo del Pd al Senato lo ha espulso con una decisione all'unanimità. Ieri la capogruppo, Anna Finocchiaro, lo aveva invitato a dimettersi ma lui non ha accettato: da qui la decisione del gruppo di metterlo alla porta.

Letta: situazione incredibile. Il Pd pronto a sospendere il senatore
I vertice della Margherita starebbero valutando questa soluzione. Per Enrico Letta, ex Dl, la vicenda dei soldi «è incredibile». Al punto che il vicesegretario del Pd chiede che «si riunisca al più presto l'organo di gestione della Margherita per chiarimenti e decisioni». E il Pd si prepara a sospenderlo. Già nei prossimi giorni, infatti, la commissione di garanzia si riunirà per decidere delle sorti del senatore e il primo passo sarà, per l'appunto, una sospensione in attesa degli sviluppi della vicenda che potrebbero portare poi alla sua definitiva espulsione. Lusi ieri è stato scaricato anche dall'ex leader della Margherita, Francesco Rutelli, convocato dai magistrati capitolini, che indagano sulla sottrazione dei fondi. I pm hanno infatti voluto ascoltarlo visto che il leader dell'Api aveva la delega a operare sul conto usato da Lusi per movimentare le somme oggetto dell'indagine. «Non so nulla di questa storia però posso dire che mi sono sempre fidato ciecamente di Lusi e dunque sono certo di poter chiarire ogni corsa», ha spiegato Rutelli in procura.

I pm indagano su altri possibili beneficiari
Davanti al procuratore Alberto Caperna e al pm Stefano Pesci, Lusi ha ammesso le proprie responsabilità spiegando di essere stato «responsabile per tutto». In base a quanto accertato sinora dagli investigatori nel corso di due anni, Lusi ha fatto 90 bonifici da circa 144mila euro ciascuno. Spostando i soldi prima di tutto sulla TTT srl,
società di consulenza a lui riconducibile e che in passato ha lavorato per il partito. E poi spendendoli per acquisti importanti: una casa in via Monserrato, per quasi due milioni di euro. Quote della società Paradiso immobiliare, a sua volta proprietaria della villa del '600 a Genzano, dove Lusi vive. Quindi, soldi a una società di diritto canadese, la Luigia ltd, e

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