Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 04 febbraio 2012 alle ore 09:25.

My24
(Reuters)(Reuters)

NEW YORK - La crociata globale contro la finanza degli scandali, dall'evasione fiscale fino ai derivati truccati e all'insider trading, comincia da Manhattan. La procura federale del Distretto meridionale di New York, quello che al centro Wall Street ed è guidato dal procuratore d'assalto Preet Bharara, ha scosso Wall Street con un'iniziativa esemplare della nuova offensiva orchestrata dalle autorità americane e non solo: ha incriminato direttamente una banca svizzera - Wegelin - per aver aiutato l'evasione fiscale di un centinaio di grandi clienti americani nel corso di un decennio nascondendo asset per oltre 1,2 miliardi.

Esemplare perchè le accuse, in uno svolta senza precedenti, hano preso di mira direttamente l'istituto, non dipendenti o dirigenti. E perché Wegelin è un'istituzione, la più antica banca svizzera con 270 anni di storia. Ma soprattutto perché l'azione è tutt'altro che isolata. 'Dimostra che le authority sono pronte a procedere con le incriminazioni se non ottengono cooperazione', ha dichiarato Bryan Skarlatos, avvocato dello studio Kostelantz & Fink. Anche quando si tratta di istituti stranieri.

Solo sul fronte dell'evasione una dozzina di banche globali, secondo quanto finora trapelato, sono diventate osservate speciali della divisione imposte del Dipartimento della Giustizia. E le indagini hanno già portato a una sessantina di incriminazioni dichiarando guerra a tutti paradisi fiscali, anche lontani dalla Svizzera. Accanto a questa pista, però, si stanno moltiplicando altre inchieste: dal traffico di informazioni riservate sui mercati azionari fino a bond e mutui irregolari. Forse nello sforzo di colmare le lacune nella caccia alle responsabilità per la passata crisi finanziaria. Ma anche nel timore che continui comportamenti irresponsabili o irregolari sui mercati possano provocarne di nuove.

Altre authority, anche in Europa, sono a in stato di allerta contro la 'finanza facile'. La stessa Svizzera sta negoziando con gli americani sul capitolo dell'evasione offshore. E' però sull'asse New York-Washington - tra procura e Sec locale e le sedi centrali del Dipartimento della Giustizia e della Securities and Exchange Commission - che corrono le indagini più aggressive. Solo nell'arco degli ultimi giorni il fronte si è allargato significativamente: sono scattate accuse contro tre ex trader di Credit Suisse su derivati immobiliari. Le inchieste di insider trading si diffondono a macchia d'olio a tutto il mondo dell'alta finanza e alle agenzie di rating, a cominciare da Standard & Poor's sospettata, oltre che di manipolazione dei voti su titoli, di fughe di informazioni sul taglio del rating del debito statunitense l'estate scorsa. Il Congresso è in procinto di varare divieti espliciti sull'insider per i parlamentari. E l'amministrazione Obama ha tenuto a battesimo una task force interministeriale sulle truffe, con attenzione ai mutui: sono già partite undici richieste di documentazione a altrettanti istituti su obbligazioni garantite da prestiti immobiliari.

L'intervento contro Wegelin Bank rende adesso particolarmente incadescente la frontiera dell'evasione da anni ormai al centro di dure battaglie. La banca ha attirato clienti in fuga da Ubs, che nel 2009 scese a patti con il governo americano per evitare incriminazioni pagando per 780 milioni di dollari e svelando circa 4.500 conti. L'anno scorso un'inchiesta era stata aperta anche contro Credit Suisse ed erano scattate accuse contro sette banchieri. In tutto sono stati finora incriminati 21 tra banchieri internazionali, consulenti e avvocati e 40 investitori. L'atto d'accusa contro Wegelin è anche ricco di dettagli sulle pratiche pericolose delle banca e dei suoi clienti: un investitore spedì un criptico messaggio per farsi pagare dal conto segreto un safari in Africa. La banca riuscì a strappare elevate commissioni proprio promettendo di tenere i clienti al riparo da incriminazioni e aprendo una conti a nome di entità di comodo in Lichtenstein come a Panama e Hong Kong. A gennaio infine, per proteggersi dal cerchio delle indagini che si stringeva, ha annunciato una cessione delle attività non americane alla Raiffensein.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi