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Questo articolo è stato pubblicato il 04 febbraio 2012 alle ore 09:57.

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Arrestati il portiere del Piacenza Calcio Mario Cassano, 29 anni e Angelo Iacovelli, 44 anni, vicino agli ambienti sportivi del Bari. Gli arresti rientrano nell'ambito dell'operazione Last Bet ordinata dalla Procura di Cremona. Cassano, già compagno di squadra ed amico di Gervasoni e Zamperini (entrambi arrestati lo scorso dicembre come referenti italiani dell'organizzazione internazionale) dovrà rispondere dell'alterazione di quattro incontri dei campionati di serie B 2010/11 (Piacenza-Albinoleffe, Atalanta-Piacenza, Siena-Piacenza) e 2008/9 (Piacenza-Mantova). Iacovelli sarebbe invece coinvolto nel «tentativo di manipolazione» di almeno quattro partite del campionato di serie A 2010/11 del Bari (Milan-Bari, Bari-Sampdoria, Bari-Roma, Palermo-Bari).

Le indagini - condotte da una task force appositamente costituita da investigatori delle Squadre mobili di Cremona, Brescia, Bologna e del Servizio centrale operativo - hanno, ancora una volta, confermato «l'operatività di un gruppo delinquenziale, avente epicentro a Singapore e basi operative nell'Est Europa con l'obiettivo di alterare i risultati delle partite di calcio, anche dei campionati italiani, per lucrare indebiti profitti sulle scommesse relative agli incontri truccati».

Cassano - ex compagno di squadra e amico di Carlo Gervasoni e Alessandro Zamperini (arrestati nella seconda fase dell'inchiesta Last Bet, a dicembre) - e Iacovelli sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva: secondo gli investigatori fanno parte dell'organizzazione transnazionale dedita a truccare le partite dei campionati di calcio italiani e di diversi paesi esteri e avrebbero agito come referenti del gruppo capeggiato dal cittadino di Singapore Eng Tan Seet.

In particolare, il portiere del Piacenza sarebbe stato corrotto più volte al fine di falsare i risultati dei match, sui quali il gruppo criminale avrebbe scommesso ingenti somme di denaro. Nello scorso dicembre erano stati individuati il capo dell'organizzazione, di stanza a Singapore, Tan Seet Eng (detto Dan) e i due suoi collaboratori principali, tutti destinatari di un mandato d'arresto internazionale. Tan Seet Eng, avvalendosi di una fitta rete di collaboratori, suoi connazionali e di alcuni Paesi dell'Europa dell'Est, al fine di condizionare a suo favore l'esito delle scommesse, avrebbe corrotto i giocatori per indurli a falsare i risultati delle partite.

I provvedimenti restrittivi, emessi dal Gip Guido Salvini che ha accolto la richiesta del procuratore di Cremona Roberto di Martino, sono stati eseguiti dagli investigatori delle squadre mobili di Cremona, Brescia, Bari, Firenze e del Servizio centrale operativo.

Il filone di Bari e della serie A
È uomo chiave anche nelle indagini che si conducono a Bari sul calcio scommesse l'infermiere Angelo Iacovelli, un personaggio che ruotava intorno alla squadra del Bari con la funzione di 'tuttofarè per conto di alcuni giocatori. L'ipotesi di reato è associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva: Iacovelli è accusato di essere stato il tramite tra chi metteva soldi in cambio delle combine e i giocatori che avrebbero truccato (o tentato di truccare) partite.

Nell'ambito delle indagini baresi, l'infermiere è stato sentito dal pm inquirente barese Ciro Angelillis e dai carabinieri del nucleo investigativo due volte come testimone e due come indagato, l'ultima delle quali il 2 febbraio scorso: un interrogatorio, quello di due giorni fa, che sarebbe stato chiesto proprio da Iacovelli in conseguenza della pubblicazione di indiscrezioni sul contenuto delle dichiarazioni che l'ex calciatore del Bari Andrea Masiello aveva fatto agli inquirenti. Masiello avrebbe infatti parlato di 'gente stranà che girava attorno a questa faccenda del calcio scommesse, di gente dei clan, ipotesi che Iacovelli avrebbe voluto sgomberare proprio col suo interrogatorio.

Iacovelli avrebbe invece confermato - sempre secondo le indiscrezioni - il suo ruolo nella vicenda, di aver cioè fatto da spola tra chi 'investiva denarò in cambio della dritta sull'esito della partita e chi scendeva in campo con l'obiettivo di truccare il risultato. L'interrogatorio di Iacovelli è stato secretato, come quelli di Masiello e Marco Rossi, altro ex calciatore biancorosso.

Di un altro filone delle indagini baresi si occupa il procuratore della Repubblica, Antonio Laudati, che sta indagando su presunte infiltrazioni mafiose nella gestione delle scommesse, anche per accertare se le scommesse sportive servissero pure per il riciclaggio di denaro.
Per un coordinamento delle indagini penali con quelle della giustizia sportiva era stato ieri a Bari il procuratore capo della Figc, Stefano Palazzi.

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