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Questo articolo è stato pubblicato il 06 febbraio 2012 alle ore 08:17.
L'ultima modifica è del 06 febbraio 2012 alle ore 06:35.
L'Italia non ha un Sud industrializzato e denso di Pmicome il Nord e il Centro. Inoltre, abbiamo perso tanti grandi gruppi storici, a cominciare da Montedison e Olivetti. Ciò spiega perché il nostro Paese in campo industriale non può essere, né sarà mai, al livello della Germania. In Europa siamo però al secondo posto nell'industria, assai davanti a Francia e Gran Bretagna e ciò è molto.
Tuttavia, a livello di macroregioni europee, quelle italiane sono addirittura davanti alle tedesche per numero di addetti.
A dimostrazione del fatto che, grandi gruppi a parte (che la Germania, a differenza di noi, ha saputo storicamente conservare e ingrandire), il Nord e il Centro Italia non sono poi tanto diversi dal Baden-Württemberg o dalla Renania-Westfalia.
È quanto emerge da un'analisi della Fondazione Edison basata su dati Eurostat relativi al 2007, l'anno più recente per cui sono disponibili statistiche complete su tutte le regioni della Ue-27.
La prima macroregione manifatturiera europea, misurata dalla classificazione Nuts1, è il Nord-Ovest Italia, con 1,68 milioni di addetti, seguita dal Nord-Est Italia con 1,35 milioni, dalla Renania-Westfalia (Dusseldorf e Colonia) con 1,24 milioni, dal Baden-Württemberg (Stoccarda) con 1,22 milioni e dalla Baviera (Monaco) con 1,20 milioni
. La prima macroregione non italiana o tedesca nell'industria è l'Est della Spagna (che include la Catalogna), seguita dal Centro Italia e dal Bassin Parisien (che include Borgogna e Normandia). Per trovare una macroregione manifatturiera inglese dobbiamo scendere fino al 26° posto della classifica, con il North West di Manchester e Liverpool.
Il buon posizionamento delle aree geografiche italiane trova conferma anche a livello Nuts2, poiché la Lombardia è in assoluto la prima regione manifatturiera del l'Unione europea a 27 Paesi, con 1,13 milioni di addetti, seguita dal Veneto con 615mila addetti. La Catalogna e l'Ile de France sono, rispettivamente, al terzo e quarto posto, mentre l'Emilia-Romagna è quinta davanti alla regione di Stoccarda, al Piemonte e alla regione francese Rhône-Alpes.
Tornando alle macroregioni Nuts1, è da osservare che quelle italiane fanno letteralmente incetta di primati settoriali. Per numero di addetti, il Nord-Ovest Italia è prima in Europa nel tessile-abbigliamento, nella carta-editoria, nella gomma-plastica, nei prodotti in metallo e negli altri mezzi di trasporto. È inoltre seconda nel legno, nella chimica-farmaceutica, nelle macchine industriali, negli apparecchi per tlc e nei mobili; nonché terza negli alimentari, nei prodotti a base di minerali non metalliferi e nelle macchine per ufficio. A sua volta il Centro Italia è primo nelle pelli-calzature e terzo nei mobili. Mentre il Nord-Est è primo nel legno, nei prodotti a base di minerali non metalliferi e nei mobili; è secondo negli alimentari, nei prodotti in metallo, negli apparecchi medicali e nell'ottica; è terzo nel tessile, nelle pelli-calzature e nei macchinari industriali.
La Germania con i suoi grandi gruppi (Mercedes-Benz,Porsche,Bmw, Volkswagen-Audi,Siemens eccetera) domina a livello di macroregioni negli autoveicoli e nelle apparecchiature elettriche. Ma nelle macchine industriali il Nord-Ovest (con la Lombardia) e il Nord-Est (con l'Emilia-Romagna e il Veneto) competono alla pari con il Baden-Württemberg. Lo sanno bene, per esempio, i produttori di macchine per imballaggio dell'area di Stoccarda, che ormai faticano a tenere testa a quelli emiliani.
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