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Questo articolo è stato pubblicato il 17 febbraio 2012 alle ore 10:52.
La procura di Potenza ha sequestrato in Svizzera falsi titoli di Stato Usa per un valore di 6mila miliardi di dollari. I bond erano custoditi in tre casse. I certificati sono datati 1934 e riportano il logo della Federal Reserve, ma i funzionari americani hanno accertato che si tratta di patacche. Le indagini, affidate ai sostituti procuratori Laura Triassi e Francesco Basentini, sono partite da una presunta associazione mafiosa lucana dedita anche all'usura e nelle intercettazioni è saltato fuori il giro legato ai falsi titoli Usa.
Un primo sequestro di 500 milioni di certificati è avvenuto, a Roma, nell'autunno scorso. Secondo la ricostruzione dei magistrati, il materiale sarebbe approdato a Zurigo attraverso Hong Kong, in attesa di essere piazzato tramite intermediari finanziari. Durante l'operazione «Vulcano» sono state arrestate otto persone in Basilicata, Lazio, Lombardia e Piemonte accusate, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffe, spendita e introduzione in Italia di carte di credito false. A tutti è contestata l'aggravante della transnazionalità.
Il valore dei titoli è superiore al doppio del debito pubblico italiano. I certificati sono di ottima fattura e non è ancora chiaro dove l'organizzazione intendesse piazzarli. Un'operazione non facile, considerata l'enorme somma e la particolarità dei titoli. Materialmente il sequestro è avvenuto alcune settimane fa, a seguito della rogatoria dei magistrati lucani, mentre diversi giorni sono stati necessari ai funzionari della Federal reserve e dell'ambasciata per verificare l'autenticità dei bond. Nonostante l'accurata riproduzione i titoli sono risultati falsi dall'esame visivo e dal riscontro con l'archivio della Banca federale Usa.
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