Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 19 febbraio 2012 alle ore 14:48.

My24
Atene accetta i tagli, tocca alla UeAtene accetta i tagli, tocca alla Ue

dal nostro corrispondente Beda Romano
BRUXELLES - È l'ennesimo fine settimana di trattative in Europa in vista dell'Eurogruppo di domani nel quale i ministri finanziari devono discutere del secondo pacchetto di aiuti alla Grecia. L'obiettivo è di far sì che l'incontro previsto qui a Bruxelles vada a buon fine, pur di evitare un drammatico fallimento. Tutto dipenderà dalla soluzione di alcuni problemi tecnici e dalla capacità del Governo greco di convincere i suoi partner dell'impegno a risanare i conti pubblici.

Una nuova riunione degli sherpa dei Tesori nazionali si terrà oggi per risolvere le questioni ancora aperte. Tra queste la gestione del fondo sul quale la Grecia verserà gli interessi sui nuovi prestiti che dovrebbero esserle concessi. La proposta serve a rassicurare le opinioni pubbliche dei Paesi più preoccupati dalla deriva greca. Secondo indicazioni diverse, l'idea è stata accettata, ma è ancora oggetto di trattative tecniche tra i governi della zona euro.

Più in generale, la troika formata da Commissione europea, Bce e Fondo monetario ha individuato almeno due questioni aperte. Prima di tutto lo scenario da qui al 2020 mostra un calo del debito, grazie anche alla prevista ristrutturazione, dal 160 al 129% del Prodotto interno lordo, dunque bena al di sopra dell'obiettivo di portarlo al 120 per cento. In secondo luogo, gli esperti della Banca centrale europea, della Commissione e dell'Fmi hanno individuato un ammanco tra i 6 e i 15 miliardi di euro rispetto a un pacchetto di aiuti previsto in 130 miliardi di euro fino al 2015.

Come coprire questo divario? Durante la riunione telefonica dell'Eurogruppo di mercoledì, l'Olanda ha bocciato l'idea di ridurre i tassi d'interesse sui prestiti già concessi alla Grecia. La Bce invece si è detta pronta a ridistribuire gli eventuali profitti sul suo portafoglio di titoli greci alle banche centrali nazionali, ma alcuni Paesi - in particolare Germania, Finlandia, e Austria - hanno ventilato ostacoli giuridici, lasciando la decisione finale in dubbio.

Sempre mercoledì, alcuni Stati membri - ancora una volta l'Olanda ma anche il Lussemburgo - hanno proposto di rivedere l'accordo tra il Governo greco e le banche private sulla ristrutturazione del debito che oggi prevede una riduzione del valore dei titoli greci di circa il 50 per cento. L'idea di rinegoziare l'intesa è stata criticata dalla Bce, dalla Commissione, dalla Francia e dall'Italia, preoccupate che l'operazione non sia più considerata volontaria e faccia scattare sui mercati il fallimento.

Venerdì sono circolati dubbi sulla partecipazione dell'Fmi al pacchetto greco. Finora, l'organizzazione ha contribuito ai salvataggi sovrani per un terzo. Questa volta molti azionisti, preoccupati dall'esposizione del Fondo in Europa, vorrebbero ridurre l'intervento. Non c'è conferma di questa iniziativa. Diplomatici però notano che durante l'Eurogruppo di mercoledì il direttore generale Christine Lagarde aveva sottolineato (a sorpresa) che la Grecia non ha adottato molte delle misure previste dal primo piano di aiuti.

Intanto, ad Atene, l'Esecutivo si è riunito per discutere di nuove misure, individuando con precisione i 325 milioni di euro che mancavano al bilancio del 2012 (ancora in dubbio erano 125 milioni di tagli). Il Governo ha anche discusso delle misure prioritarie necessarie per ricevere la prima tranche dei nuovi aiuti, ammesso che l'Eurogruppo dia loro il suo benestare domani. Nelle ultime ore, il premier Lucas Papademos ha telefonato ai suoi omologhi europei per convincerli della serietà del suo impegno. L'obiettivo di Atene è di lanciare lo swap sul debito per i creditori privati l'8 marzo per chiuderlo entro l'11 marzo. Lo afferma una fonte governativa.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi