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Questo articolo è stato pubblicato il 22 febbraio 2012 alle ore 13:23.

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Giglio, scoperti altri 4 corpi a bordo della Concordia, nel riquadro la foto della bimba Dayana Arlotti.Giglio, scoperti altri 4 corpi a bordo della Concordia, nel riquadro la foto della bimba Dayana Arlotti.

La struttura del Commissario delegato per l'emergenza naufragio della nave Costa Concordia comunica che «personale del corpo nazionale dei vigili del fuoco ha individuato alcuni corpi all'interno del ponte 4, dove sono iniziate nella tarda mattinata di oggi le attività di ricerca in assetto da palombaro leggero. Si tratta di otto corpi, quattro dei quali già recuperati. Tra i corpi c'è anche quello di Dayana Arlotti, 5 anni, di Rimini. La piccola si trovava in crociera con il padre.

Intanto sono sette i nuovi indagati dell'inchiesta per il naufragio della Costa Concordia. Si tratta di quattro ufficiali della nave e di tre dipendenti della Costa Crociere. I reati contestati sono omicidio colposo, naufragio e omessa comunicazione alle autorità marittime.

Il padre malato: Dayana mi aveva ridato la vita.
La sua bimba, Dayana, gli aveva ridato la gioia di vivere. La voglia di rialzarsi e di lottare: di rinascere dopo avere abbassato la guardia di fronte alla malattia. Il desiderio - superato un doppio trapianto e una lunga convalescenza - di assaporare la quotidianità, infranto dallo scontro della Costa Concordia sul granito dell'isola del Giglio. In quella crociera nel Mediterraneo che, per Williams Arlotti, riminese di 36 anni, doveva essere un momento denso di felicità insieme alla sua piccola e alla compagna, Michela Maroncelli: l'ennesimo gradino di una risalita difficile.

«Williams aveva scoperto di avere il diabete molto giovane - aveva raccontato la cugina, Sabrina Ottaviani - Non aveva accettato la malattia e non si era mai curato» seriamente, fino che «non aveva incontrato questa ragazza», Susy Albertini, ex moglie e madre di Dayana, «e aveva avuto una figlia. La bimba gli aveva cambiato la vita, gli aveva ridato la voglia di vivere». Dopo la nascita della piccola, l'uomo si era curato e viste le condizioni di salute «aveva chiesto il trapianto. Due organi», rene e pancreas, che gli sono stati donati da «uno sportivo. 'È come se avessi il motore di una Ferrari - scherzava Arlotti - in una 500»'.«Aveva trascorso poi molti mesi in ospedale a Parma». Ora «aveva deciso di godersi un po' la vita. Aveva appena messo su casa con Michela, la nuova compagna», sopravvissuta al naufragio nelle acque del Giglio, «e viaggiavano spesso: pensava di godersi la nuova vita».

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