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Questo articolo è stato pubblicato il 05 marzo 2012 alle ore 16:15.

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Doppia smentita alle indiscrezioni emerse su alcune testate sulla possibilità che la Fiat chiuda i due stabilimenti di Mirafiori e Pomigliano. L'uno due è arrivato, nel volgere di pochi minuti, dal ministro del Lavoro Elsa Fornero prima e dalla stessa casa automobilistica poi. Mentre il ministro parla genericamente di «notizie di stampa», la Fiat invece fa nomi e cognomi e cita il sito Affaritaliani.it che, secondo il gruppo, ha pubblicato una tabella «dalla quale si desumerebbe l'esistenza di un piano di Fiat riguardante la chiusura degli stabilimenti di Mirafiori e Pomigliano» .

Fornero: per Marchionne ed Elkann notizie senza fondamento
Pochi passaggi, dettati in una nota, per sgonfiare l'ipotesi di una Fiat che vorrebbe chiudere due stabilimenti in Italia: Mirafiori e Pomigliano. «Ho parlato (c'è stata una telefonata, ndr) con Sergio Marchionne e John Elkann. Ho avuto da entrambi la rassicurazione che le notizie di stampa circa la chiusura di stabilimenti in Italia sono destituite di fondamento. Sia il presidente sia l'amministratore delegato del gruppo Fiat - ha spiegato il ministro del Lavoro in un comunicato - mi hanno ribadito che l'impegno assunto verso il nostro Paese è confermato e rafforzato anche dall'operazione Chrysler. Da parte mia - ha concluso Fornero - ho espresso fiducia verso questo impegno e ho rinnovato l'auspicio che la Fiat possa continuare a rappresentare uno dei principali attori del nostro sistema industriale garantendo almeno gli attuali livelli di occupazione».

La Fiat: ci riserviamo iniziative di tutela
A pochi minuti dal chiarimento del ministro Fornero, è arrivato quello del gruppo automobilistico. Anche la Fiat ha smentito che ci sia un piano di chiusura degli impianti in Italia. Il gruppo, si legge nella nota, «si riserva ogni opportuna iniziativa di tutela in merito ad illeciti connessi alla diffusione di notizie o documenti falsi». In particolare, l'azienda automobilistica ha puntato l'indice contro il sito Affaritaliani.it, che «ha pubblicato oggi una tabella che riguarderebbe le future produzioni della Fiat in Italia e dalla quale si desumerebbe l'esistenza di un piano di Fiat riguardante la chiusura degli stabilimenti di Mirafiori e Pomigliano. Tale tabella - ha chiarito il Lingotto - non riflette in alcun modo nè i piani, nè le intenzioni di Fiat».

Fiat Industrial investe in Brasile
Cnh ha siglato oggi un protocollo d'Intesa con lo stato del Minas Gerais, in Brasile, per porre le basi di un investimento da 600 milioni di reais brasiliani, pari a 264 milioni di euro. L'obiettivo è di realizzare un nuovo stabilimento per la produzione di macchine per le costruzioni a Montes Claros, nella regione settentrionale del Minas Gerais. È quanto si legge in una nota di Fiat Industrial. Lo stabilimento diventerà operativo nel 2014 e porterà alla creazione di complessivi 2.700 posti di lavoro.

Sergio Marchionne, Presidente di Fiat Industrial e CNH, ha dichiarato: «Questo accordo rafforza i nostri legami con lo stato del Minas Gerais e riconferma un impegno iniziato 40 anni fa con i primi investimenti della Fiat nella regione. Lo stato del Minas Gerais occupa una posizione rilevante nell'economia del paese e offre le condizioni ideali per la crescita di Fiat Industrial, e in particolare di CNH, in Brasile».

Lo stabilimento a Montes Claros rafforzerà la presenza dell'azienda nello stato del Minas Gerais, dove CNH ha già una sede produttiva a Contagem. Fondato nel 1970, questo sito è stato il primo stabilimento della Fiat in Brasile e attualmente produce macchine e attrezzature per i marchi CNH che operano nel settore delle costruzioni: Case e New Holland Construction.

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