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Questo articolo è stato pubblicato il 09 marzo 2012 alle ore 12:40.

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Italrugby sempre «griffata»: con gli sponsor non si perde (Ap)Italrugby sempre «griffata»: con gli sponsor non si perde (Ap)

Se Mauro Bergamasco porta in braccio due sposi all'interno della loro nuova casa, acquistata con un mutuo bancario, Martin Castrogiovanni illumina un quartiere intero con l'energia che sprigiona al suo passaggio, terminando la corsa con un tuffo da meta sull'asfalto: e speriamo che l'impatto sia il frutto di una simulazione grafica.

Giocatori tra i più popolari della Nazionale di rugby che sono da tempo testimonial pubblicitari. Fanno parte di una squadra che perde spesso sul campo, ma mantiene, e anzi sembra aumentare, il suo appeal. Siamo alla vigilia del quarto turno del Sei Nazioni, che vedrà gli azzurri - ultimi in classifica - giocare in casa del Galles capolista, unica squadra ad avere totalizzato tre vittorie in altrettante partite. Il pronostico tutto a favore dei rossi (che assicurano di essere concentrati al massimo) non è minimamente in discussione. L'Italia, insomma, può provare a giocarsi le sue chance con la Scozia all'ultima giornata. Fin qui nulla di nuovo, purtroppo. Ma per il match romano con gli Higlanders, in programma allo Stadio Olimpico sabato 17 marzo, la Fir ha annunciato che il tutto esaurito è ormai a portata di mano. Se erano 53mila e passa sotto la neve di febbraio per vedere l'Inghilterra, stavolta si supererà un'asticella collocata ancora più in alto.

Una partita del Sei Nazioni è anche (per qualcuno soprattutto) una festa che si celebra prima, durante e dopo il match. E questo spiega in buona parte una passione che non si spegne, legata all'evento e non solo al team che ne è protagonista. Se ci spostiamo dal piano degli entusiasmi a quello delle logiche commerciali, della convenienza basata sui ritorni degli investimenti fatti, scopriamo però che il discorso non cambia molto: l'Italrugby è in grado non solo di attirare sponsor di alto livello ma anche di consolidare il rapporto con loro per lunghi periodi. Con vere e proprie gare per assicurarsi la posizione di main sponsor (Cariparma si è aggiudicata il rinnovo del contratto per quattro anni vincendo la concorrenza di rivali non da poco) e di sponsor tecnico (e qui pare ormai certo l'avvicendamento, a metà anno, tra Kappa e Adidas, che sponsorizzerà anche i Galletti francesi mentre ha lasciato a Nike i Pumas argentini).

Si accenna al rugby e di solito emerge un discorso incentrato su valori positivi condivisi dalle aziende partner della Nazionale e, più in generale, della Fir. Amicizia, lealtà, spirito di squadra e di sacrificio,
tenacia nel conseguimento degli obiettivi, rispetto delle regole, dell'arbitro, degli avversari. D'accordo, questa è considerata da tutti la base e si può anche darla per scontata. Ma, a giustificare tanto interesse, ci dev'essere anche un tornaconto su un piano più "terra terra".

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