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Questo articolo è stato pubblicato il 13 marzo 2012 alle ore 17:54.

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Emerge un nuovo aspetto nella vicenda dei due fucilieri italiani attualmente in carcere in India. La nave con a bordo i due militari è entrata nel porto di Kochi per un «sotterfugio della polizia locale», che aveva chiesto alla nave di dirigersi nel porto «per contribuire al riconoscimento di alcuni sospetti pirati». Lo ha chiarito il ministro degli Esteri Giulio Terzi in un'informativa al Senato (domani ci sarà un'informativa del ministro alla Camera). «Una volta che la nave era in banchina, le autorità indiane hanno compiuto «azioni coercitive» nei confronti dei due marò «per farli scendere a terra».

Il Governo si è opposto
«Non appena il mercantile Enrica Lexie è arrivato al porto di Kochi, «ci siamo opposti» alla discesa a terra dei due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, ha spiegato il ministro. Terzi ha poi riferito anche sul caso Lamolinara. Nel corso del recente incontro a Copenaghen, ha affermato, il ministro degli Esteri britannico William Hague ha assicurato della «non intenzionalità» della decisione di Londra di non avvertire in anticipo Roma dell'avvio del blitz in Nigeria per liberare Chris McManus e Franco Lamolinara. La decisione britannica, ha spiegato il ministro , è stata determinata dalla «situazione sul terreno» e non «per timore» da parte britannica che «da parte nostra ci si sarebbe opposti al blitz». Intanto l'Italia ha «provveduto a richiedere un rapporto circostanziato anche al governo nigeriano, quale Paese dove è avvenuta l'operazione».

Sul caso Lamolinara il Governo punta su totale trasparenza
Il Governo, ha aggiunto Terzi, ha la «forte volontà» di procedere in «totale trasparenza» e «nelle sedi opportune» sulla morte dell'ingegnere Franco Lamolinara, condividendo le informazioni con il Parlamento. Il ministro ha ricordato che i rapitori di Lamolinara non erano una banda di criminali ma una costola di terroristi legati al gruppo Boko Haram. Il premier britannico David Cameron , ha concluso Terzi, ha scritto alla vedova per esprimere il suo cordoglio e il suo «rammarico».

Il ministro della Difesa inglese: Roma avvisata a operazione in corso
Terzi ha ricordato che la prima comunicazione della Gran Bretagna al governo italiano sul blitz anglonigeriano in cui è morto Lamolinara è arrivata alle 11.30 dell'8 marzo, quando l'operazione era già in corso. La tempistica è stata confermata a Londra dal ministro della Difesa britannico Philip Hammond: «il nostro ambasciatore a Roma - ha ricordato - avvisò il governo italiano che un'operazione di salvataggio era in corso».

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